Basket A2, lunedì torna in campo l'OraSì Ravenna: «Treviglio ci assomiglia: difendono bene e sono pericolosi»

Riccardo Sabadini
Sarebbe potuta diventare una grande rimpatriata ed invece ci sarà solo lui a vestire i panni del doppio ex: Mauro Zambelli, vice allenatore di Alessandro Lotesoriere, conosce molto bene Treviglio, essendo stato nello staff tecnico come assistente dal 2010 ed avendo chiuso la scorsa stagione come capo allenatore dopo l’esonero di Devis Cagnardi. Potts e Venuto, che hanno iniziato l’annata a Treviglio, ora vestono rispettivamente le maglie di Mantova e Piacenza mentre, proprio per sostituire Potts alle prese con vicende di doping, era tornato in Lombardia Adam Sollazzo, che già aveva giocato con la BluBasket e che è stato il primo Usa della storia del Basket Ravenna. In vista della gara in programma a Faenza lunedì 25 aprile, ecco le parole del vice di Lotesoriere.
Zambelli, come si trova a Ravenna?
«A Ravenna mi sto trovando benissimo, la città è splendida, la società ha unito dal primo giorno professionalità, rispetto dei ruoli e cura delle relazioni: credo che i risultati non siano casuali. Con Alessandro c’è grande affinità umana prima ancora che tecnica: mi ha lasciato grande autonomia nell’esercizio del mio ruolo, cerco di ricambiare con tanta dedizione nel lavoro quotidiano».
Ripercorriamo un attimo questa stagione, fino a questo momento straordinaria. Qual è il vostro segreto? Quali sono stati i momenti più belli?
«Siamo sempre stati proiettati esclusivamente alla partita successiva da inizio anno, cerchiamo di mantenere lo stesso atteggiamento anche ora che siamo ad un passo dal blindare il terzo posto, obiettivo impensabile ad inizio anno. Il momento chiave per la stagione della squadra è stato la vittoria a Chiusi, decisiva per definire una classifica cortissima in quel momento e raggiunta giocando un basket corale brillante. A livello individuale invece ricorderò a lungo il quarto di finale di Coppa Italia vinto malgrado un roster falcidiato dal Covid».
Parliamo di Treviglio, una realtà che lei conosce bene e che in un certo senso somiglia a Ravenna.
«La scorsa estate il cambio di presidenza ha segnato una cesura nella storia di Treviglio, personalmente non posso avere idea di come stia agendo la nuova proprietà. Posso invece dire che ci sono grandi affinità tra il modus operandi della vecchia proprietà di Treviglio e quello della mia nuova squadra: anche qui a Ravenna ho trovato una società seria, ben strutturata e che con un budget ordinario ha saputo vincere tante scommesse nella costruzione del roster. E poi entrambe le tifoserie sono molto appassionate, ma sempre propositive e mai critiche. È un piacere lavorare sentendo un incondizionato supporto quotidiano».
E sul campo che squadra è la Gruppo Mascio?
«Treviglio al momento ha qualche defezione che ne limita il potenziale, ma con il recupero di Reati e Lupusor e con la possibile ulteriore aggiunta di un giocatore prima dei playoff tornerà ad essere una tra le favorite alla promozione in Serie A. Hanno grande qualità nel reparto esterni, soprattutto per quanto concerne i tiratori da tre punti; in difesa hanno costruito un roster leggero, che permette loro di essere molto aggressivi sulla palla e dinamici nelle situazioni di raddoppio e rotazione».
Adesso che si avvicina il gran finale, qual è l’obiettivo che vi siete dati?
«Il nostro obiettivo è sfruttare ogni giorno per limare i difetti e farci trovare pronti per scontri estremamente probanti dal punto di vista fisico e mentale. Vogliamo goderci la postseason che ci siamo guadagnati e dare fondo a tutte le energie per provare senza pressione ad arrivare il più lontano possibile».