Basket A2, Lotesoriere lo manda... Martino: l’allievo sulle orme del maestro
![basket-a2-lotesoriere-lo-manda...-martino-lallievo-sulle-orme-del-maestro](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1634736424_ss44antimo.jpg&w=420&h=248)
Sandro Camerani
Lo manda Martino. Alessandro Lotesoriere, dopo diversi campionati alla scuola del coach molisano tra Ravenna, Bologna sponda Fortitudo e Reggio Emilia, ha colto l’attimo per iniziare a camminare con le proprie gambe. Il momento era (ed è) quello giusto, prima di tutti l’hanno capito il Basket Ravenna ed il direttore generale Giorgio Bottaro, arruolandolo per il nuovo progetto di un sodalizio che sembra prossimo ad un passaggio di proprietà (il ritorno di Bottaro è propedeutico anche a trovare la migliore soluzione), ma che nel frattempo non vuole rinunciare ad una categoria conquistata e soprattutto mantenuta con merito. Il rischio di retrocessione in serie B non sussiste proprio, non perché l’OraSì attualmente è prima in coabitazione con Scafati e Chiusi, quanto per il fatto che il roster giallorosso sulla carta è superiore almeno alla metà delle contendenti del girone Rosso. Tuttavia, trovare una soluzione adeguata al dopo-Vianello significa anche reperire una proprietà solida a tal punto da mantenere una categoria che oggettivamente è il massimo auspicabile per la troppo recente tradizione di Ravenna, sia a livello di società che di tifoseria. Ecco, allora, che Alessandro Lotesoriere può essere l’uomo giusto al posto giusto al momento giusto. Senza pressioni di traguardi troppo ambiziosi, come è giusto che sia per un coach debuttante da primo allenatore, e con la possibilità grazie ad un roster non costosissimo, ma lungo quanto basta, di gestire diverse soluzioni tattiche nel corso della stessa gara. Il marchio di fabbrica, comunque, si è già visto. E non poteva non essere altro che quella difesa atletica ed arcigna che ha fatto le fortune di Martino e quindi di Lotesoriere a Ravenna, soprattutto nella stagione della semifinale playoff, e poi con l’exploit della promozione della Fortitudo. Forse anche per questo Lotesoriere non ha voluto il totem sotto canestro, come spesso fece lo stesso Martino, ma ruotando nel modo più conveniente Simioni e Gazzotti sembra aver trasformato in meglio il centro ex Cantù. Non più tardi di cinque giorni fa, Lotesoriere alla distanza ha imbrigliato una Ferrara sì molto rimaneggiata ma anche capace di restare a galla fino a due minuti dalla fine. Poi, appunto, la difesa ha chiuso la porta e il Kleb, senza pescare più il jolly da tre punti come aveva fatto nella prima metà della gara, è andato a fondo. Ai più attenti o comunque dotati di una memoria accettabile non è sfuggita poi la presenza in quintetto del giovanissimo Arnaldo, che ha giocato i primi sei minuti e poi si è accomodato in panchina, restandoci fino alla fine. Arnaldo, quindi, come Sgorbati per Antimo Martino? Possibile, anche perché la scaramanzia su entrambi i fronti ha sempre giocato un ruolo importante e perché, con Sgorbati in squadra anche se a minutaggio contenuto, Martino e Lotesoriere riportarono la Fortitudo nella massima serie. A Ravenna nessuno può o deve chiedere (giustamente) al coach pugliese lo stesso risultato. Ma di iniziare a costruirsi una carriera importante, con benefici reciproci, quello sì. Sì che si può fare.