Basket A2, la lunga attesa dell'OraSì e di Chiumenti: "Situazione stranissima, sfruttiamo questo tempo per crescere"
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Stefano Pece
Il Covid-19 ha cambiato le abitudini delle persone nella vita quotidiana ma ha fatto altrettanto in quella degli sportivi. Non si era mai vissuto infatti un contesto tanto particolare, con un precampionato infinito e una data di inizio ancora incerta, fissata per il momento il 22 novembre. Una circostanza a cui i giocatori hanno dovuto adattarsi. «È una situazione stranissima - commenta il capitano dell’OraSì Alberto Chiumenti - non tanto perché la preparazione è così lunga, poiché quello lo sapevamo. La società infatti aveva scelto di cominciare presto, dopo sei mesi di inattività, per avere il tempo di riprendere il ritmo. Mi riferisco piuttosto all’incertezza legata alla partenza del campionato. Adesso - prosegue Chiumenti - ci stiamo organizzando per il 22 novembre e un aiuto a lungo termine dovrebbe arrivare dai protocolli, che prevedono controlli tutte le settimane per tenerci monitorati. Speriamo che questo possa aiutare a vivere una stagione quasi normale». Al di là di quello sanitario, uno dei rischi che corrono i giocatori è quello di arrivare scarichi mentalmente e fisicamente dopo tanti mesi di palestra. L’OraSì infatti sta facendo fronte ai primi infortuni muscolari (Venuto e James). «Stiamo vivendo un periodo talmente unico che non potremo sapere quale sarà il nostro approccio al campionato fino a quando non cominceremo - spiega Chiumo -. Certo, è tutto molto diverso rispetto agli altri anni, ma può valere in senso negativo quanto in senso positivo. Può accadere che ci arriviamo in condizioni splendide, non bisogna per forza vedere il bicchiere mezzo vuoto».
Infatti il capitano lo vede mezzo pieno il famoso bicchiere: «Dipende da come lo si usa il tempo a disposizione - spiega -. Se lo si adopera per lavorare a testa bassa e migliorare è il modo giusto, se si sta semplicemente ad aspettare che inizi il campionato è il modo sbagliato. E noi non siamo mai rimasti fermi».
I progressi infatti si sono visti. Con Chieti in Supercoppa la squadra ha raddrizzato una situazione che si era fatta complicata e sabato scorso, in formazione rimaneggiata, ha vinto l’amichevole sul campo di una Ferrara che non aveva mai conosciuto la sconfitta in precampionato: «Abbiamo sempre lavorato duro - sottolinea il capitano -. Magari all’inizio con scarsa qualità perché, essendo un gruppo nuovo, abbiamo attraversato alcune difficoltà a entrare nei meccanismi della manovra e a capire le priorità che esige il gioco di squadra. Tuttavia con il tempo i passi avanti si sono visti poiché quando la qualità del lavoro è alta i progressi arrivano».
Da ora all’inizio della stagione l’OraSì giocherà altre amichevoli poiché il percorso di crescita non è concluso: «Come dico sempre le squadre finiscono di crescere l’ultima giornata di campionato - il pensiero di Chiumo -. È un percorso che dura un’intera stagione e c’è sempre margine di progresso». L’unica nota dolente resta legata alle porte chiuse: «Soffriamo l’assenza del pubblico perché il legame con la città è speciale. Speriamo che almeno ci seguano sui social perché anche solo leggere i loro commenti ci fa sentire meno soli».