Basket A2, l'OraSì verso il debutto in Supercoppa: l'analisi di Cancellieri

Stefano Pece
L’OraSì Ravenna è reduce da una settimana interessante. In sette giorni i ragazzi di Cancellieri hanno giocato due amichevoli impegnative con Verona e Torino, rimediando una vittoria con la prima e una sconfitta con la seconda. Amichevoli che hanno fornito alcune indicazioni interessanti, visto che sabato inizia la Supercoppa e la prima avversaria sarà Forlì (Pala de André ore 20.30).
«Questa è una squadra che ha bisogno di un tempo di incubazione piuttosto lungo - commenta coach Cancellieri -. Non è stato un caso infatti iniziare molto presto perché avevo bisogno di tempo per lavorarci su e volevo anche che i giocatori capissero subito lo spirito che voglio vedere in partita. In generale direi che l’hanno capito tutti, ma da qui a tradurlo sul campo ci vorrà ancora un po’».
La difesa ha fornito le migliori indicazioni mostrando buona aggressività e un discreto contenimento degli errori. In attacco invece c’è ancora poca fluidità e qualche palla persa di troppo: «Di base ci concentriamo sulla difesa - sottolinea il tecnico -, infatti in attacco siamo ancora lontani dal proporre una pallacanestro gradevole. Intendo dire che la mia filosofia di gioco è questa: prima si difende, poi si fa tutto il resto perché secondo il mio punto di vista, condivisibile o meno, la pallacanestro più divertente è questa, non quella del fare un canestro in più degli avversari. Pertanto, prima i miei giocatori lo capiscono, meglio è».
Vittoria per 79-77 su Verona e sconfitta per 71-59 con Torino. Tutto sommato la squadra è stata in campo abbastanza bene contro due delle migliori formazioni dell’altro girone. Un buon approccio in vista della Supercoppa. Cancellieri però frena gli entusiasmi: «Si trattava di precampionato anche per loro - commenta -. Verona era alla prima partita assoluta. Sono partite utili, ma il risultato non conta nulla. Anzi, io credo che per molti anche la Supercoppa sarà una sorta di completamento del precampionato».
Tuttavia si tratta per tutti del primo impegno che mette qualcosa in palio: «Vorrei però che non intaccasse la nostra crescita. Non voglio mettere le mani avanti, ma voglio approcciarla come se fossimo all’interno di un percorso, se poi riusciamo anche a vincere la partita, siamo ancora più felici».
Si tratta del primo derby della stagione, una partita sempre sentita. Forlì si presenta come una squadra piuttosto esperta: «Li ho visti giocare e mi hanno impressionato - commenta Canc -. I giocatori sono tutti molto conosciuti: gli americani sono veterani e Giachetti, Natali e Bruttini sono tutti elementi molto esperti. Forse il più giovane è Rodriguez ma anche lui ha tanta esperienza. È un’ottima formazione».
L’unica differenza, rispetto a un derby normale come quelli giocati fino allo scorso campionato prima del lockdown, sarà naturalmente sugli spalti: «Noi ci stiamo preparando affinché tutto ciò che ci serve venga da noi stessi - chiude il tecnico -. È chiaro che col palazzetto pieno è tutto più bello, ma la pallacanestro in fondo è la nostra vita e continua ad esserlo a prescindere dalla presenza del pubblico o meno».