Basket A2, l'OraSì e le gare interne lontano da Ravenna; i tifosi giallorossi: «Siamo dispiaciuti ma noi ci saremo anche se il disagio è davvero grosso»

Cerco casa disperatamente non è solo il titolo di un vecchio format televisivo di successo, condotto dall’elegantissima Paola Marella. Calibrato su Ravenna, è anche e soprattutto un grido lanciato da diverse settimane dalla più importante società di basket della città, che a meno di un mese dall’inizio del campionato non sa ancora (fino al momento di andare in stampa non era stato comunicato nulla in via ufficiale) dove giocherà le gare casalinghe della nuova stagione. Di sicuro non al Pala De Andrè, a causa degli altissimi costi delle utenze, lievitati in modo esponenziale, come spiegato chiaramente alla città dal direttore generale Giorgio Bottaro nelle scorse settimane. Il deus ex machina del basket giallorosso - da noi contattato nuovamente all’inizio di questa settimana - ha scelto di non aggiungere altro: «La decisione sulla sede delle nostre gare casalinghe - si è limitato a riferire - verrà ufficializzata la prossima settimana per cui a tempo debito informeremo tutti di quale sarà la nostra destinazione». In ballo ci sono il Pala Cattani di Faenza, dove l’OraSì ha spesso giocato negli ultimi anni, e il Carisport di Cesena, nel frattempo abbandonato dai Tigers, trasferitisi a Cervia.

I tifosi giallorossi, sul fronte trasferimento, sono abbastanza compatti: «La situazione la conosciamo tutti - commenta Lorenzo Bandini, anima dei Leoni Bizantini - e siamo molto dispiaciuti che il basket debba emigrare da Ravenna a causa degli elevati costi di gestione del Pala de Andrè. Noi come tifo organizzato staremo sempre più vicino possibile alla squadra e preferiremmo stare nella provincia di Ravenna, cioè a Faenza, non sappiamo come evolveranno le cose e non ci resta che attendere la decisione della società. Il nostro impegno ci sarà sempre, forse qualcuno potrebbe fare scelte diverse, certamente il problema del caro benzina e dei trasporti sarà da valutare, siamo ancora in alto mare anche se manca meno di un mese all’inizio del campionato». «Come gruppo - continua Lollo - ci confronteremo a partire dalla prima partita in casa con Forlì dove non mancherà il nostro supporto». A Bandini fa eco poi Filippo Ridolfi, fondatore dei Baghini Giallorossi: «Ho parlato con Bottaro, mi ha aggiornato con franchezza sulla situazione, prima di sentirlo eravamo molto scettici sulla possibilità di andare a Cesena. Giorgio mi ha detto che bisognerà fare sacrifici perché l’alternativa non può essere giocare al Pala de Andrè e poi a metà stagione non avere più una lira e chiudere anzi tempo. Noi ne abbiamo parlato all’interno del nostro gruppo, per noi Faenza o Cesena è uguale, qualcuno ha storto il naso ma se l’obiettivo è salvare la società con la speranza la prossima stagione di avere il nuovo palazzo, noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Ravenna si è dimostrata triste nel contribuire ad aiutare una società sportiva, agli imprenditori locali del basket non interessa nulla, ci aspettavamo risposte maggiori e più chiare da parte del Comune, in particolare dall’assessore Costantini, che non è mai intervenuto».