Basket A2, il gm Trovato: "OraSì, bastava avere un po’ di pazienza: adesso vogliamo entrare nelle prime sei"

Stefano Pece
L’OraSì torna nel Lazio per proseguire nella sua ascesa e domenica 21 alle ore 18 affronterà Latina in un match chiave per la classifica. Marzo è stato prodigo di soddisfazioni per i giallorossi, che hanno fatto scalpi importanti come quelli di Napoli, Scafati e Pistoia dimostrando che il peggio sembra essere passato. «D’altronde l’abbiamo sempre detto - commenta il general manager Julio Trovato -: questa squadra aveva soltanto bisogno di tempo e pazienza perché la sua spina dorsale è composta da ragazzi del 1998 che non erano mai stati protagonisti prima d’ora. Adesso invece si stanno abituando meglio alla grande responsabilità che si portano sulle spalle. E il lavoro non è finito perché abbiamo ancora margini di crescita». Trovato prosegue: «Ci sono stati anche eventi esterni che hanno rallentato il nostro percorso. Mi riferisco al Covid durante l’inizio della stagione e alla difficoltà dei giocatori più esperti di ritrovare la forma dopo quel periodo. Venuto e Cinciarini sono stati tra i più lenti a riprendersi, ma oggi si vede che sono tornati a pieno regime perché ci stanno dando una grande mano».
Trovato torna anche sulla questione Ra’Shad James, scelta che a mente fredda si è rivelata errata: «L’abbinamento con l’americano non era ideale - spiega -. James è un giocatore di talento ma non adatto al nostro tipo di gioco. Rebec, invece, con un pedigree certamente inferiore, sta offrendo tanto perché permette a molti giocatori di avere una qualità di tiri decisamente superiore».
In marzo l’OraSì ha dato una bella impennata alla propria classifica e ora può puntare gli occhi verso l’alto anziché guardarsi alle spalle: «Il nostro obiettivo iniziale era di fare i playoff per permettere ai ragazzi di cui parlavo di fare anche questa ulteriore esperienza. Adesso questa possibilità si sta materializzando e ci piacerebbe entrare nelle prime sei per avere la garanzia di rientrare nella griglia delle qualificate anche dopo la seconda fase. Alla peggio, rimanere tra le prime nove potrebbe comunque andare bene per giocarsi le carte per entrare nei playoff».
Quando parla di seconda fase Trovato si riferisce alla tormentata, e mai molto amata, fase a orologio. Nei giorni scorsi si era aperto un dibattito sulla possibilità di cancellarla, ma la cosa si è esaurita presto. La fase a orologio è confermata, anche se verrà posticipata sicuramente al 18 aprile e forse anche al 25 nel caso si verificassero ulteriori rinvii di partite: «Secondo me più si gioca, più vantaggi ci sono - commenta il gm giallorosso -. Se si cambia una formula come quella deve essere fatto di pari passo con il blocco delle retrocessioni, perché andare da una squadra che avrebbe avuto altre sei partite per salvarsi a dire che è retrocessa è complicato e passibile di ricorsi. Dunque sono convinto che sia giusto confermarla».
Se venisse spostata al 25, l’OraSì avrebbe più di tre settimane libere poiché l’ultima partita della stagione regolare è prevista per il 3 aprile: «In questo momento programmare è difficile perché chiunque potrebbe avere problemi improvvisi e chiedere ulteriori rinvii. Bisogna ragionare giorno per giorno».
L’immediato futuro dunque si chiama Latina, una delle formazioni più in difficoltà del girone rosso. I laziali si stanno giocando la salvezza e saranno molto agguerriti. L’OraSì da parte sua confida sul fatto che si sta esprimendo meglio in trasferta che in casa (6 vittorie e 5 sconfitte): «In verità credo che sia tutto dovuto agli spostamenti. Nella prima fase ci siamo trovati a giocare molte partite in casa durante quel periodo di difficoltà di cui parlavo prima, nella seconda ci troviamo a giocarne molte fuori. Credo quindi che sia un motivo temporale. Alla fine del campionato però - chiude Trovato - le squadre che si trovano in difficoltà sono le più difficili da affrontare e queste partite hanno un peso specifico massimo».
Trovato però individua in un particolare aspetto la chiave del rendimento della squadra: «In questo momento la cosa più importante credo che sia il nostro approccio alla gara perché ci è accaduto di vincere contro squadre molto blasonate e perdere contro formazioni che lo erano molto meno, proprio a causa di questo. Nella nostra inesperienza infatti forse abbiamo avuto approcci migliori quando ritenevamo l’avversario più competitivo rispetto a quando lo reputavamo più debole. Su questo dobbiamo assolutamente migliorare perché ogni avversario va affrontato allo stesso modo».