Basket A2, il dg Bottaro (OraSì) alza la voce: «Capienza al 25% è la nostra morte: pronti ad azioni forti se necessario»
Stefano Pece
Dopo le decisioni del governo (acceso consentito solo al 25% con Green Pass) regna una grande preoccupazione nel mondo del basket in merito alla capienza degli impianti sportivi poiché dalla serie A2 in giù la biglietteria copre gran parte del budget annuale. Il presidente del Basket Ravenna Roberto Vianello è in guerra aperta da due anni con le federazioni e non voleva iniziare nemmeno il campionato 2020-2021, tuttavia quella a cui si sta lavorando rischia davvero di diventare per molte realtà l’ultima stagione della propria storia.
È il direttore generale Giorgio Bottaro a fare il punto della situazione: «Il 25% della capienza non ci soddisfa - spiega -. È assolutamente insufficiente perché si tratta, per quanto riguarda il Pala de André, di appena 750-800 persone. Troviamo quindi incomprensibile questa scelta e non capiamo quali logiche muovano il governo e il Cts». Bottaro prosegue nella sua disamina e aggiunge: «In questo decreto non si considerano tutti i proprietari di Green Pass e tutti gli sforzi che compiono le società sportive. Il 25% rappresenta la morte delle società poiché si tratterebbe praticamente del terzo anno consecutivo che si gioca senza pubblico».
Il danno economico è incalcolabile dal momento che il palazzetto viene riempito, in condizioni normali, per il 90% dei posti disponibili: «Nemmeno il 50% basta a scongiurare la crisi - tuona ancora Bottaro -. Il Comitato 4.0, di cui faccio parte, farà le proprie valutazioni. Se ci sarà bisogno di azioni forti verranno fatte. E non parlo soltanto come rappresentante del basket, ma mi riferisco anche alla pallavolo perché sono seduto al tavolo di entrambe le leghe».
L’unica via quindi per proseguire è il 100% della capienza: «Il Green Pass deve avere un valore. Le persone che hanno due vaccinazioni, il Green Pass e la mascherina devono poter entrare al palazzetto». Alla luce della situazione attuale non si può imbastire nemmeno una campagna abbonamenti: «Ci ragioneremo. È un tema delicato - ammette il dg - con le regole di adesso se ho più di mille abbonati e 800 posti a disposizione, come faccio a scegliere chi entra e chi sta fuori? È anche una questione etica».
A metà settembre inizia la Supercoppa e quello sarà il primo esame in materia di capienza: «Se potremo giocarla in un teatro diverso, la disputeremo al Costa con 250 posti disponibili. Ma, ripeto, la questione capienza è tutt’altro che chiusa e gli organi di governo devono ricordarsi che lo sport ha un fatturato importante e accende i sentimenti della gente. Il pubblico deve venire al palazzetto con soddisfazione, non con risentimento verso chi gestisce queste situazioni».
Il Comitato 4.0 sta valutando tutte le possibilità e non esclude anche di far slittare l’inizio dei campionati.