Basket A2, gli esperti applaudono l'OraSì: "Il primo posto non ci sorprende, Cancellieri decisivo e playoff alla portata"

Stefano Pece
Prima in classifica dopo 7 giornate. Chi lo avrebbe mai detto? L’OraSì ha stupito tutti, scalando la classifica a suon di vittorie, e ora guarda tutti dall’alto. Abbiamo chiesto a tre grandi esperti un giudizio sul presente e sul futuro di Ravenna.
GABRIELE CECCARELLI
Gabriele Ceccarelli è il tecnico dell’Assigeco Piacenza e ha già avuto modo di incontrare Ravenna. Ma è anche un ex della società romagnola avendo ricoperto la carica di vice di Lupo Giordani nella stagione della promozione dalla serie B nel 2012-13, ed essendo stato, nella stagione successiva, il timoniere della squadra Under 19 Elite del Basket Ravenna laureatasi campione d’Italia.
Ceccarelli, lei è sorpreso di vedere l’OraSì in cima alla classifica?
«Non sono affatto stupito. D’altronde io l’avevo detto in tempi non sospetti che dietro a Verona, Forlì e Udine vedevo Ravenna, Ferrara e Mantova. La mettevo nel lotto delle prime sei. Ha preso un allenatore la cui carriera parla da sé e ha costruito una squadra molto fisica, ideale per questo campionato. Stiamo vedendo infatti che i chili e i centimetri la fanno da padrone e Ravenna è una squadra costruita con un’impronta che mi piace, che ha un senso logico perché sfrutta proprio queste caratteristiche». 
Le sue armi migliori?
«Credo che molto passi dall’ingaggio di Charles Thomas, un giocatore che in questa categoria non c’entra niente. Pertanto, se a un gruppo solido e a un allenatore capace, aggiungi un americano con quelle qualità, ottieni un grande vantaggio. Inoltre Ravenna impone il proprio fisico anche sul piano difensivo andando sui contatti e rendendo difficile all’avversario costruire il proprio gioco».
I suoi punti deboli?
«Non saprei dirlo. Contro di noi ha fatto una partita molto solida e quando è andata sotto ha recuperato con un break decisivo. Conosco i suoi punti forti, i punti deboli li conosce il suo allenatore».
Quali possono essere i suoi obiettivi?
«Il primo e più concreto credo che sia la final four di Coppa Italia. Siamo a metà del percorso e mancano soltanto sei giornate quindi, essendo prima con Verona e Ferrara, lo ritengo un obiettivo alla sua portata. A lungo termine invece penso che possa tranquillamente raggiungere i playoff».
ANTIMO MARTINO
L’attuale coach della Fortitudo, a Ravenna, ha scritto la storia con quattro stagioni indimenticabili che lo hanno fatto entrare nel cuore dei tifosi.
Martino, come giudica l’inizio di stagione dell’OraSì?
«L’avevo incontrata in estate al torneo di Cervia e mi aveva destato subito una grande impressione, tanto buona che in un’intervista di presentazione del campionato l’avevo indicata tra le possibili protagoniste. Inoltre conosco entrambi gli americani e sapevo che potevano essere giocatori importanti per il campionato di A2 e, avendo avuto la fortuna di allenare gente come Chiumenti e Venuto, consco quindi lo spessore degli italiani. Non mi sorprende quindi il buon inizio della squadra».
È nel gruppo l’arma migliore di Ravenna?
«Questa squadra può contare su due americani di livello e un gruppo di italiani che al notevole talento unisce una grande esperienza. Se a tutto questo si sommano le doti del suo allenatore, io credo che ci siano tutti gli ingredienti per fare bene».
Questa squadra ha qualcosa da migliorare?
«Se l’obiettivo è quello di fare un buon campionato, io credo che già così sia più che attrezzata per riuscirci. Intervenire su questo gruppo vorrebbe dire cercare obiettivi ancora più alti e non so se sia nelle intenzioni della società».
Dove può arrivare Ravenna?
«Sicuramente ai playoff. Dopo Verona, Udine e Forlì sulla carta non vedo roster più forti di quello di Ravenna. Se mantiene la propria serenità e le proprie qualità può arrivare fino in fondo».
STEFANO PILLASTRINI
Stefano Pillastrini conosce bene l’ambiente ravennate ed è spesso presente al Pala de André in qualità di spettatore alle partite dell’OraSì, come sabato scorso.
Pillastrini, è stupito dell’avvio di Ravenna in questa stagione?
«La partenza è stata ottima, forse al di sopra delle aspettative, ma è frutto del buon lavoro fatto dietro le quinte. Ravenna mi sembra una squadra molto ben costruita e molto ben allenata».
Quali sono le sue armi migliori?
«La qualità migliore è quella di essere una squadra ben disegnata, nella quale ognuno ha il proprio ruolo e fa quello che sa fare meglio. Il fatto che gli americani segnino tanti punti non è frutto di iniziative individuali, ma di un gioco di squadra ben preciso che li mette in condizione di farlo».
Dove dovrebbe migliorare?
«Secondo me deve cercare di avere più continuità all’interno della stessa partita. Inoltre, a livello realizzativo oggi la squadra dipende ancora molto dai due americani».
Quali possono essere i suoi obiettivi?
«Penso che possa permettersi di pensare ai playoff. Il campionato è molto equilibrato e questo può essere un traguardo per molte squadre, ma dall’altra parte rende alto anche il rischio di finire dietro».