Basket A2 donne, l’avventura in Coppa ha lasciato il segno sull'E-Work: niente sfide con Umbertide e San Giovanni Valdarno
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Luca Del Favero
Dice un proverbio che la «fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo» ed è la fotografia del momento dell’E-Work. Non bastavano i casi di positività riscontrati durante la stagione nel gruppo squadra che l’hanno obbligata a rinviare molte partite: l’ultimo episodio di questa incredibile saga è stato il contatto con una formazione piena di atleta positive che ha portato all’ennesima quarantena volontaria voluta dallo staff sanitario. Il fattaccio è accaduto in Coppa Italia nel quarto di finale con Moncalieri, gara in cui le faentine si sono fatte valere nonostante le tante defezioni. Lunedì scorso il presidente del club piemontese ha telefonato al collega faentino Mario Fermi dicendo di aver riscontrato ben sei positività nella sua squadra. Subito la dirigenza manfreda è corsa ai ripari chiedendo il rinvio ad Umbertide della gara che si sarebbe dovuta giocare mercoledì scorso (incredibile che l’ufficialità sia arrivata il giorno stesso del match) procedendo poi con allenamenti individuali fino a giovedì quando giocatrici e staff si sono sottoposte ad un nuovo tampone per valutare se in meno di una settimana dal match con Moncalieri erano sorte positività nel gruppo. Nel frattempo, l’E-Work ha scelto di isolarsi e di mettersi in quarantena e per questo motivo non verrà giocato neppure il match casalingo con San Giovanni Valdarno di sabato, mentre il prossimo appuntamento da calendario è in programma sabato 27 marzo alle ore 18 a Cagliari, contro il Cus. La morale è che questa stagione resta da incubo per l’E-Work, ancora alle prese con due positive e con il coach che potrebbe essersi negativizzato in queste ore, dato che stanno avendo a che fare per la quarta volta con il Covid in pochi mesi. Un vero peccato, perché la squadra si era fatta valere in Coppa Italia battendo Moncalieri e uscendo a testa alta con Udine nonostante si fosse presentata con soltanto otto giocatori, ed ora era pronta per rituffarsi nel campionato nonostante la forma fisica non ottimale. Ora ci sarà un ennesimo stop, altre gare da fissare in turni infrasettimanali (in totale salgono a tre i recuperi, c’è anche Firenze da calendarizzare) e la solita incertezza che regna da inizio anno. Per fortuna c’è la classifica che fa sorridere, ma da oggi al 25 aprile, quando finirà la stagione regolare, potrà accadere ancora di tutto. Una riflessione però bisognerebbe che le alte sfere della pallacanestro facessero. Per quale motivo è stata fatta giocare una manifestazione «inutile» come la Coppa Italia in un simile momento? Non era meglio rinviarla per evitare viaggi e ulteriori contatti tra le società? Riflessioni che la dirigenza faentina ha più volte fatto non venendo mai ascoltata e allora ha dovuto pensare da sola a «mettersi in sicurezza» decidendo di rientrare a Faenza da Brescia al termine del quarto di finale per tornare il giorno successivo.