Basket A2 donne, la quarantena di Licia Schwienbacher a Merano: "Studio e mi alleno pensando a Faenza"
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Luca Del Favero
Che il famoso «Locus Amoenus» di Petrarca sia stato finalmente trovato? L’incantevole e mitico luogo descritto dal poeta potrebbe essere simile a dove Licia Schwienbacher sta trascorrendo la quarantena. La playmaker dell’E-Work ha infatti deciso di rientrare a Merano dai genitori per il lockdown, respirando così l’aria di casa e potendosi allenare in un suggestivo paesaggio di montagna non di certo paragonabile a quello di Faenza. Proprio i monti saranno i suoi compagni anche nei prossimi mesi, dato che la stagione del 3vs3, disciplina in cui si è laureata campionessa d’Italia nel 2017 ed è arrivata seconda nel 2018, sarà con tutta probabilità annullata a breve, rivoluzionando così la sua solita estate trascorsa sui playground: «Ammetto che non ho pensato molto al 3vs3 in queste settimane - spiega - perché la delusione per aver visto concludersi la nostra splendida stagione è stata enorme. Chiaramente l’epilogo è stato giusto, ma dispiace essersi fermati sul più bello».
Come sta vivendo le sue giornate a Merano?
«Mi alleno molto e non mi annoio. Ho scelto di tornare in Trentino Alto Adige per stare finalmente con i miei genitori, dato che tutto l’anno sono fuori casa, ed inoltre qui ci sono misure meno restrittive che in altre parti d’Italia: posso infatti camminare liberamente all’interno del comune e fare passeggiate. Poi ho la fortuna di aver un grande giardino dove gioco a pallacanestro».
A Merano, Schwienbacher è sinonimo di pallacanestro: i suoi genitori oltre ad essere ex cestisti hanno fondato nel 1997 il Charly Basket Merano.
«Con mio padre Roberto mi alleno tutti i giorni e mi segue con grande costanza, mentre con mia sorella Diana ci scambiamo dei programmi di lavoro: essendo giocatrice e allenatrice, mi aiuta molto e a volte mi propone degli esercizi duri, sfidandomi a terminarli. Lei ha deciso di restare a Verona dove vive e non è con noi a Merano».
Sente spesso le sue ex compagne?
«Siamo ancora molto legate e con Dell’Olio e Baldi ci alleniamo spesso on line: un modo divertente per restare in contatto».
Ma durante la giornata ha anche il tempo per riposarsi?
«Certo, oltre alla pallacanestro c’è anche lo studio. Sto lavorando parecchio, perché credo sia fondamentale farsi trovare pronti quando ricomincerà il campionato altrimenti sarà impossibile sostenere la preparazione atletica dopo uno stop così lungo. Sto infatti seguendo i ritmi di allenamento che avevamo a Faenza e a volte mi alleno due volte al giorno».
Quando si riprenderà a giocare secondo lei?
«Dubito a settembre anche se mi piacerebbe molto, ma credo sia più probabile a gennaio. L’importante sarà non farlo a porte chiuse, perché noi giocatrici abbiamo bisogno del pubblico, anche di quello avversario».
La vedremo a Faenza per il quinto anno consecutivo?
«Parlerò del mio futuro con la dirigenza appena possibile. Purtroppo l’emergenza Coronavirus non mi ha permesso nemmeno di salutare le mie compagne, lo staff e i dirigenti, perché è accaduto tutto davvero troppo in fretta».