Basket A2 donne, il presidente Fermi dopo l'esonero di Rossi: "Giocatrici più tristi e meno motivate"

Romagna | 12 Novembre 2020 Sport
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Luca Del Favero
«Voglio trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha». Già, come cantava Vasco Rossi, un senso alla storia dell’esonero di Paolo Rossi non è facile trovarlo. Sei vittorie in altrettante gare, il miglior ruolino di marcia di tutta l’A2 e uno scarto medio di 22.5 punti a gara con il +55 contro Civitanova Marche sono più che rassicurazioni per qualsiasi allenatore, ma non per il tecnico riminese, che nella tarda serata di martedì scorso è stato messo alla porta dall’E-Work. Quali sono dunque le motivazioni alla base di questa scelta? Le spiega coach Mario Fermi, al primo esonero nella sua carriera di presidente: «Ovviamente i risultati non c’entrano - afferma il presidente - anzi, sono di gran lunga superiori a quelli che ci saremmo aspettati. Da alcune settimane avevo visto in allenamento meno motivazioni e meno intensità, ma soprattutto facce diverse delle giocatrici, più tristi e meno felici della scorsa stagione. Non c’era insomma il solito spirito che ha sempre fatto la differenza nel gruppo».
Ma basta questo per esonerare un allenatore che è primo in classifica?
«Le vittorie non sono tutto, perchè nella nostra filosofia di società è determinante il clima che si riesce a creare. Ne avevo già parlato settimane fa con Rossi sollevando il problema, ma lui aveva sempre detto che i risultati c’erano e non vedeva gli altri aspetti che invece non passavano inosservati a noi dirigenti».
Quando avete preso la decisione definitiva?
«Dopo la gara con Bolzano, dove abbiamo fatto un’ottima figura. La dirigenza ha deciso di incontrarsi il giorno successivo, perché avevamo visto che la situazione non era migliorata. Il lunedì abbiamo poi convocato le giocatrici e anche da loro abbiamo avuto la conferma che qualcosa era cambiato rispetto allo scorso anno. A quel punto abbiamo deciso di esonerarlo».
Non potevate aspettare qualche altra partita prima di prendere una decisione così drastica?
«Occorrevano nuove motivazioni e questo era il momento giusto per cambiare visto che ci attendono altre partite difficili a cominciare da quella casalinga di sabato contro Umbertide (palla a due ore 20.30, ndr)».
Chi siederà in panchina?
«Stiamo facendo delle valutazioni, ma con Umbertide ci saranno Cristina Bassi con Simona Ballardini che l’aiuterà, continuando comunque a fare la giocatrice. Sta davvero disputando un’ottima stagione e non vogliamo che pensi soltanto ad allenare». 
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