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Luca Del Favero
Ci sono storie che non finiscono e che soprattutto non possono finire in maniera brusca. Questa è la fotografia dello stato d’animo attuale di coach Paolo Rossi, vistosi annullare dal Coronavirus una stagione incredibile, durante la quale aveva portato l’E-Work (marchio che campeggerà sulle canotte anche nel prossimo campionato) a giocarsi la promozione in serie A1. Un sogno svanito all’improvviso proprio nella piazza dove per dieci stagioni (nove al Club Atletico e una al Club Atletico Romagna) aveva centrato record su record: due finali scudetto e ad una di Fiba Cup, la vittoria di due Coppe Italia e la storica partecipazione all’Eurolega. Ecco perché la sua storia d’amore con Faenza non poteva terminare con l’amaro in bocca ed è proprio la voglia di riscattarsi che lo ha spinto a rinnovare con l’E-Work a 71 anni, mettendosi ancora una volta in gioco nella sua undicesima stagione in terra manfreda. «Ho le stesse motivazioni della scorsa estate quando sono venuto all’E-Work - spiega Rossi -. Anche in quella occasione sentivo di aver lasciato a metà il mio lavoro a Faenza soltanto per cause di forza maggiore e mi riferisco ovviamente alla mia esperienza precedente quando nel gennaio del 2013 il Club Atletico Romagna si ritirò dall’A1. Certo, le due situazioni non sono paragonabili, ma in entrambi i casi sono stato privato di qualcosa da un giorno all’altro».
Il rinnovo con il presidente Fermi sarà quindi stato una formalità…
«Assolutamente sì. Ci siamo subito accordati e sono consapevole che la prossima stagione sarà difficile, perché bisognerà trovare il budget in un momento dove le aziende stanno avendo grandi difficoltà».
Quale rammarico le ha maggiormente lasciato l’ultima stagione?
«Non aver disputato i playoff con questo gruppo: sarei curioso di sapere come si sarebbe comportato. Da quello che abbiamo fatto durante la stagione, credo che le giocatrici si sarebbero fatte valere, ma in quella fase della stagione cambiano i valori e gli scenari e tutto può accadere».
Credeva alla promozione in A1?
«Non posso sapere se fino all’ultimo fossimo stati in corsa per salire, ma di sicuro durante l’anno avevamo sempre tenuto testa alle prime della classe. Ripeto, il campo è il giudice ultimo dei playoff e bisogna presentarsi all’appuntamento nella migliore condizione fisica e mentale».
Dalle sue parole e da quelle del presidente, si prevedono tante conferme del gruppo attuale.
«Vorrei avere tante di queste atlete per poterle testare nuovamente e conoscerle meglio, allenandole per tutta la stagione. Alcune di loro poi non le ho praticamente mai avute come ad esempio Caccoli, fermatasi a settembre per un problema fisico e pronta a rientrare proprio quando è terminata la stagione».
Altro aspetto sarà quello di ridurre il roster: Fermi parlava di otto senior e di due giocatrici del vivaio nella migliore delle ipotesi.
«Di sicuro le rotazioni andranno ridotte: mai in carriera avevo avuto tre playmaker come la scorsa stagione e così tante alternative in ogni ruolo. Devo dare i giusti meriti alle giocatrici che sono state brave ad accettare la divisione dei minutaggi, ma quest’anno bisognerà avere un organico più limitato».
La prima conferma è Ballardini: sarà una squadra prettamente faentina/romagnola dato che anche Caccoli, Morsiani e Soglia dovrebbero restare?
«Ogni movimento di mercato sarà legato al budget. Mai come nei prossimi mesi si dovranno fare delle scelte mirate: ad esempio far venire giocatrici da fuori e dare loro un appartamento sarà un costo notevole che dovrà essere valutato con attenzione. Quando il presidente Fermi me lo dirà, inizieremo a costruire la squadra, guardando ogni minimo particolare».
Quando pensa si potrà ritornare a giocare?
«È impossibile dirlo oggi e non ci resta che attendere come si evolverà questa emergenza. È incredibile come una simile tragedia abbia colpito tutto il mondo, ma ora dobbiamo ripartire e non sarà semplice. Dobbiamo lavorare per farci trovare pronti ad ottobre come a gennaio, anche se credo che questa sia al momento l’ipotesi più percorribile».
Passando al campo, la scorsa settimana si è tenuto a Roma un Consiglio Federale che ha modificato le prime scadenze della stagione. La «famosa» quinta rata legata alle pendenze con la FIP riguardante l’annata in corso è stata posticipata dal 27 maggio al 10 giugno, mentre per la pallacanestro femminile, il termine per chiedere un eventuale riposizionamento nei campionati è slittato al 30 giugno. Confermato invece il 31 luglio come termine ultimo per le iscrizioni.
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