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Luca Del Favero
«Questo primo posto ci riempie d’orgoglio ed è un premio al nostro progetto iniziato cinque anni fa». È più che soddisfatto il presidente Mario Fermi per il cammino della sua E-Work, che ha vinto la regular season conquistando così un importante traguardo: la testa di serie numero 1 nei playoff che inizieranno mercoledì 12 maggio. Un traguardo arrivato con due giornate d’anticipo, tanto che l’ultima partita disputatasi giovedì in casa con Firenze (a giornale già chiuso) è stata ininfluente come quella persa con Brescia la scorsa settimana. «Dobbiamo entrare ancora nel vivo della stagione, ma sono davvero stanco - comincia Fermi - perché questo campionato è stato davvero faticoso da gestire con le tante incognite fuori dal campo che stanno rendendo la partita del weekend davvero l’ultimo dei problemi. Siamo comunque riusciti ad arrivare alla fine della stagione regolare e ora ricarichiamo le pile in vista dei playoff, che saranno un altro campionato. Faccio ovviamente i complimenti alle ragazze e allo staff per quello che sono riusciti a fare in questi mesi».
Purtroppo lo spettro Covid continuerà a tormentarvi: in caso di quarantena voluta dall’Asl la vostra stagione terminerebbe da un giorno all’altro.
«Incrociamo le dita e speriamo di avere fortuna. È da inizio anno che organizziamo tamponi, riprogrammiamo gare rinviate e stiamo attenti ad ogni cosa che facciamo in allenamento e questa routine la manterremo fino alla fine. Questa situazione però ci ha compattati ancora di più e paradossalmente ci ha aiutati ad essere ancora più affiatati».
Ben tre volte il Covid vi ha colpiti in stagione: come si fa a non farsi demoralizzare e a restare sempre ottimisti?
«Per fare una battuta, potrei dire che sarebbe stato meglio se avessimo avuto le positività tutte in una volta e non poche in molte occasioni, perché ci siamo dovuti fermare tre volte per un totale di un mese e mezzo. Nonostante queste difficoltà le giocatrici e lo staff hanno sempre vissuto queste situazioni con il giusto spirito e senza mai preoccuparsi, anzi, ci siamo aiutati reciprocamente e ogni volta ne siamo usciti insieme ancora più forti».
Tornando alla pallacanestro, cosa rappresenta questo primo posto?
«Un coronamento di un percorso iniziato cinque anni fa con la promozione dalla serie B che ci ha permesso, stagione dopo stagione, di consolidarci in serie A2 e di arrivare a giocarci la promozione. La stagione è stata fantastica e quasi perfetta, perché due delle quattro sconfitte sono arrivate al supplementare, con Brescia la gara era ininfluente e a Selargius abbiamo anche pagato le tante partite giocate in pochi giorni e il fatto di aver dovuto organizzare tutta la trasferta nel giorno di gara alzandoci alle 4 di mattina. Meglio di così non poteva andare».
E ora arriva il bello…
«Senza dubbio e dobbiamo essere ancora più determinati, perché non ci saranno più possibilità di errore. Dobbiamo ritornare a tirare con buone percentuali, mentre la difesa è già un punto di forza e personalmente sono fiducioso, perché abbiamo finalmente recuperato tutte le giocatrici».
Chi sarà l’avversaria da battere?
«Intanto pensiamo ad una gara alla volta a cominciare dai quarti dove troveremo una tra La Spezia e Firenze. San Giovanni Valdarno è senza dubbio la squadra più forte che ho visto e con Slim si è ancora di più rinforzata, ma la scorsa settimana l’abbiamo battuta giocando una grande gara».
Se lo immagina un playoff con il pubblico?
«Lo spero, magari già dal 16 maggio quando giocheremo la prima gara casalinga potremmo avere il 25% del pubblico ovvero 200 persone se ci saranno deroghe prima di giugno».
Alla peggio lo potreste avere in finale…
«Prima arriviamoci e poi vedremo…».
In casa di promozione in serie A1, la società sarebbe pronta per il salto di categoria?
«A livello societario stiamo lavorando per strutturarci con alcune nuove figure e se saremo promossi saremo pronti in questo ambito, mentre a livello economico, se saliremo, ci muoveremmo per trovare il budget che sarà di circa tre volte quello attuale. Una cosa però è certa: partiremo soltanto se avremo garanzie per disputare una serie A1 dignitosa. L’obiettivo sarebbe la salvezza, ma non vogliamo partecipare senza una progettualità o una squadra attrezzata che possa essere almeno competitiva per la categoria».
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