Basket A2 donne, E-Work avanti con Rossi: "Tutte le giocatrici vorrebbero restare"

Luca Del Favero
Sarà all’insegna della continuità l’E-Work 2020-2021. Il nuovo roster sarà infatti composto da quasi tutte le protagoniste che nei mesi scorsi hanno incantato i tifosi vedendo il loro sogno svanire sul più bello, ma per conoscere i loro nomi bisogna ancora aspettare. Tutto dipenderà infatti dal budget che la dirigenza riuscirà a reperire nelle prossime settimane, determinante per poter rinnovare più contratti possibile di un gruppo dove nessuna giocatrice ha un biennale. Le certezze? Simona Ballardini e Paolo Rossi, la coppia d’oro del Club Atletico, chiamata a confermare i fasti dell’ultima annata. «Ho già parlato con tutte le giocatrici - afferma il presidente Mario Fermi - e ognuna ha manifestato l’intenzione di restare nonostante ci saranno naturali ridimensionamenti dei contratti vista la situazione che stiamo vivendo in Italia. Sono molto contento della loro disponibilità, che conferma l’unione di un gruppo che ha giocato un campionato incredibile».
Qualche conferma è già arrivata?
«Al momento nessuna, perché bisognerà vedere la nostra disponibilità economica. Discorso a parte riguarda Simona, che siamo ben felici di avere con noi un altro anno».
E poi c’è Rossi…
«Come si è visto, lui è un valore aggiunto per questo campionato e siamo felici di poter dare continuità al lavoro iniziato la scorsa estate».
Anche il prossimo anno punterete su un organico con oltre dieci giocatrici?
«No. L’intenzione è quella di sfoltire l’attuale rosa per avere otto giocatrici esperte e due giovani del vivaio. Questo piano lo avremmo attuato anche senza l’emergenza Coronavirus, perchè era diventato indispensabile dopo che abbiamo dovuto allungare alcuni reparti dati i problemi fisici di Meschi, rientrata a novembre dall’infortunio al ginocchio, e di Caccoli, che è rimasta fuori tutta la stagione e che finalmente ora sta bene ed è di nuovo a disposizione».
Facciamo un po’ di fantabasket: come sarà l’E-Work se avrete un ricco budget?
«Potrebbero esserci otto giocatrici nelle rotazioni e due del vivaio che si dividerebbero con le giovanili. Tra le otto considero anche Soglia, Franceschini e Baldi che pur essendo giovanissime hanno già esperienze importanti in A2».
E con un budget limitato?
«Prevedo 4/5 seniores soprattutto di Faenza e giocatrici che si sono fatte valere nei mesi scorsi nella nostra C Regionale oltre ad alcune giovani del vivaio».
Dopo esservi confrontati con le altre formazioni di A2, come si sta vivendo questo momento il basket femminile?
«Ci sono tanti dubbi sul futuro e non soltanto relativi a quando si ritornerà a giocare. La Federazione si è mossa per venirci incontro, ma vorremmo altri aiuti perché la situazione è davvero difficile. Occorrerebbero decisioni importanti anche da parte del Governo, per permettere alle aziende di sponsorizzare avendo aiuti fiscali, un provvedimento che aiuterebbe tutte le società dilettantistiche d’Italia. La linea comune è che nessuno vuole giocare a porte chiuse, Lega Basket Femminile in primis».
Lei cosa chiederebbe a Fip e Lega?
«Oltre agli aiuti, vorrei che le tre formazioni sarde venissero divise tra i gironi Nord e Sud. Nella scorsa stagione erano tutte nel nostro e siamo stati costretti a spendere 10mila euro per queste trasferte».