Basket A2, Chieti-OraSì, parola al «Professore» Raschi: «Ravenna mina vagante ai playoff»

Romagna | 19 Febbraio 2022 Sport
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Riccardo Sabadini
Ci sono giocatori che lasciano segno nella memoria dei tifosi per gesti sopra le righe, esultanze colorite o comportamenti bizzarri. E poi ci sono quelli che invece lo fanno per la loro classe, la loro umiltà, la loro signorilità. Andrea Raschi, «il Professore» per i tifosi giallorossi, è uno di questi, una persona straordinaria nella sua normalità, un giocatore dal QI sopra la media, capace di fare sempre la cosa giusta al momento giusto e di farsi volere bene da tutti. Domenica c’è Chieti-Ravenna e chi meglio di lui che di entrambe le società è stato capitano può introdurci questa sfida: «Chieti e Ravenna sono state esperienze bellissime, in particolare perché in queste due società ho vissuto i miei anni migliori, quelli della maturità a livello fisico e cestistico, dove sono riuscito a dare il meglio in campo. Sono stato tre anni a Chieti e quattro a Ravenna, sono stati sicuramente gli anni più belli per me. Con Chieti il primo anno abbiamo sfiorato la promozione in A2 perdendo la finale con Trento, poi il secondo anno abbiamo conquistato l’accesso alla Legadue Silver vincendo l’ultima giornata con Mantova. A Ravenna sicuramente le soddisfazioni non sono mancate, penso alle due partecipazioni alla Coppa Italia e soprattutto alla scalata fino alla semifinale contro la Virtus Bologna, la squadra che poi è stata promossa. Sono due società dove ho lasciato diversi amici e che sono a mio avviso molto simili, perché caratterizzate dalla passione per questo sport e popolate da persone animate da una passione autentica e genuina. Posso dire con assoluto orgoglio di essere stato capitano in entrambe le società e di aver contribuito, negli anni della mia permanenza, alla crescita tecnica e umana sia del club teatino che di quello bizantino».
Ravenna, nonostante i preamboli estivi, continua a volare.
«Sinceramente non mi aspettavo l’OraSì così in alto a questo punto della stagione; dopo un’annata strana come quella dell’anno scorso sono stati bravi a ricostruire nella off season e trovare degli ottimi risultati. Sono contento per gli amici che ho lasciato nella città di Dante ma soprattutto per Alessandro Lotesoriere, con cui mi son sempre mantenuto in contatto. Ale è un carissimo amico e gli auguro di far benissimo, ha tutte le carte in regola per farlo perché ha il carattere, le competenze tecniche e soprattutto le chiavi giuste per comunicare con i giocatori che è una cosa fondamentale, soprattutto in una squadra dove c’è un allenatore giovane, che non è scontato venga seguito da tutti. Sono contento che Ravenna gli abbia dato questa possibilità, è stata una scelta coraggiosa da parte della società ma Lote ha fatto tanti anni di gavetta e se lo merita, è in un ambiente che conosce, supportato da persone con cui ha già lavorato e che lo conoscono, e che quindi sapevano e sanno quali sono le sue capacità. Sta facendo molto bene, gli auguro, come del resto a tutta la squadra, di proseguire così e togliersi grandi soddisfazioni».
Chieti-Ravenna: quali saranno le chiavi di questa sfida?
«Molto francamente non ho avuto modo di vedere spesso dal vivo le due squadre, sulla carta vedo leggermente favorita Ravenna che ha dimostrato, sin dall’inizio della stagione, una costanza di rendimento maggiore anche se il campo di Chieti è tutt’altro che semplice da espugnare. Mi auguro che sia un bello spettacolo per tutti i tifosi che accorreranno al palazzetto e che vinca il migliore».
Dove può arrivare l’OraSì?
«Sta facendo un campionato sopra le righe e proprio per questo non si deve porre limiti. È consapevole di aver raggiunto l’obiettivo prefissato, tutto quello che verrà sarà un di più per cui può affrontare il proseguo della stagione con leggerezza, il fatto di non dover vincere per forza può essere un valore aggiunto importante. Sarà una bella mina vagante fino alla fine della stagione, nessuno la vorrà incontrare sul proprio cammino».
Cosa fa adesso Andrea Raschi?
«Andrea Raschi ora è padre di famiglia, ho due bellissime bambine, lavoro in un’azienda di San Marino che fa software per commercialisti, faccio parte del reparto assistenza tecnica. Il giorno del mio quarantesimo compleanno mi sono iscritto al centro per l’impiego poi attraverso una trafila di corsi di formazione e tirocini sono arrivato al mio attuale lavoro. Sono passato dal campo a otto ore di ufficio davanti al pc, le cose sono cambiate ma sono contento perché lavoro in un ambito che mi ha sempre appassionato, quello dei numeri e della matematica».
Quindi col basket ha chiuso?
«Eh no. Gioco ancora a San Marino in C Silver, anche se gli anni passano il fuoco dentro e la passione per questo sport non si spengono e non riesco farne a meno».
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