Basket A2, Cancellieri e le tante spine dell’OraSì: "Quest’anno ci vorrà molta pazienza"

Romagna | 21 Novembre 2020 Sport
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Stefano Pece
Domenica comincia il campionato di A2, naturalmente tra mille incertezze e diversi punti interrogativi. Ma se i giocatori delle altre squadre del girone fremono per scendere in campo, l’OraSì deve aspettare ancora perché il calendario prevede un turno di riposo in apertura (il girone è a numero dispari) e un rinvio per la gara inizialmente fissata mercoledì 25 a Scafati e già spostata nell’anno nuovo dalla Lega (mercoledì 17 febbraio, come si può leggere sul sito ufficiale). Insomma, il campionato di Ravenna partirà domenica 29 novembre al Pala Costa contro Forlì, anche se l’avvicinamento alla data fatidica e a questo punto tanto attesa verrà giocoforza condizionato da un altro grosso problema: la positività al Covid di alcuni componenti del gruppo squadra, che ha obbligato l’OraSì alla quarantena fiduciaria nei propri domicili fino a venerdì 27. Intanto coach Cancellieri racconta l’iter della sua squadra da questa estate fino ad oggi.
Coach, sta per iniziare una stagione particolare. Qual è lo stato d’animo?
«Prevalentemente di curiosità. Proviamo a svolgere il nostro lavoro all’interno di una situazione caotica e fin quando è possibile giocare è bello farlo. Ho la sensazione che rispetto a giugno adesso le idee siano più chiare e che si remi tutti nella stessa direzione».
La regola di giocare anche con 6 indisponibili non rischia di condizionare alcuni risultati?
«Non sono per l’interpretazione delle regole: se questa clausola è stata fatta per tenere in piedi il campionato, tutti avremo la stessa difficoltà e sarà il caso a decidere. Se capiterà a noi cercheremo di gestire la situazione. Quest’anno chi ha costruito una squadra per vincere potrebbe non farcela e chi ha costruito “solo” per fare bene potrebbe approfittarne».
Due convalescenti da infortunio e alcuni giocatori a casa per il Covid, non è il modo migliore di cominciare la stagione.
«Bisogna mettere sul piatto anche questo e trovare le modalità per superare certe situazioni. Quest’anno l’obiettivo è portare a termine il campionato nel migliore dei modi e provare ad essere competitivi nell’ultimo periodo perché adesso è complicato».
Perché avete deciso di rivoluzionare la squadra dell’anno scorso?
«Dipende da molti fattori. Molti giocatori avevano fatto un upgrade tecnico ed economico ed è stato impossibile trattenerli. Si è deciso quindi di virare su un ciclo biennale, una buona intuizione voluta dal presidente Vianello. Abbiamo quindi individuato alcuni giocatori solidi come Cinciarini, Chiumenti, Venuto e gli americani, e altri che avessero invece margini di crescita».
Lei pretende aggressività in difesa e collaborazione, come sta rispondendo la squadra?
«Siamo ancora in fase di comprensione, non di attuazione. Viviamo momenti buoni e altri di calo. Avremmo bisogno di giocare spesso ma in questa fase è complicato: sarà quindi un processo lungo, ci vorrà pazienza».
La Supercoppa ha proposto due finaliste del gruppo rosso: è il girone di ferro?
«Se lo è, meglio per noi così possiamo misurarci con squadre molto forti. Se si vuole diventare dei vincenti bisogna giocare contro i vincenti».
Questa OraSì dove può arrivare?
«Non può essere un’annata in cui fare i soliti discorsi sugli obiettivi per cui ribalto il punto di vista e pongo l’obiettivo all’interno della squadra: dobbiamo arrivare ad un livello superiore rispetto a quando siamo partiti ed essere capaci di competere, ed eventualmente vincere, con squadre migliori della nostra».
A lei piace giocare spesso, ma il consiglio di Lega ha eliminato molti turni infrasettimanali.
«Sono provvedimenti tesi a farci giocare quindi ben vengano. Anche una partita ogni due settimane mi andrebbe bene se questo fosse l’unico modo per giocare».
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