Basket A2, alla scoperta dell'americano Tilghman: «OraSì, io e Sullivan siamo due vincenti»

Stefano Pece
Il primo americano della nuova OraSì targata Lotesoriere è già entrato in gruppo e sta lavorando coi compagni da qualche giorno. Austin Tilghman è arrivato venerdì scorso a Ravenna e ha avuto modo di vedere subito i compagni all’opera nella prima amichevole stagionale. 
Quello che ha visto con Faenza sembra essergli piaciuto e sembra avere infuso in lui ancora più voglia di calarsi in questa nuova realtà: «Ho visto una squadra che si muove bene e che ha tradotto sul campo quello che si prepara in settimana durante l’allenamento - racconta Austin -. L’avversario era un team di categoria più bassa ma ha giocato un’ottima partita ed è stato un buon test per i miei compagni. Adesso non vedo l’ora di giocare con loro».
Rispetto agli anni precedenti l’ingresso degli americani in gruppo è piuttosto ritardato (il secondo Usa, Lewis Sullivan, è stato ufficializzato solo all’inizio di questa settimana), ma Tilghman assicura che, dal punto di vista della forma fisica, non ci saranno ostacoli al mettersi in pari con i compagni: «Mi sento molto bene fisicamente - spiega -. Ho lavorato molto duramente questa estate insieme a un gruppo di amici tutti in grande forma che hanno garantito un livello alto sia degli allenamenti che delle partitelle amichevoli. Tra l’altro ho avuto anche un mese per recuperare quindi mi sento molto bene, pronto per iniziare».
Ravenna è la sua prima esperienza italiana, ma Tilghman non ha compiuto proprio un salto nel buio scegliendo la città romagnola. 
Infatti, come spiega, ha avuto qualcuno che lo ha consigliato: «Ho parlato con il mio agente, che è lo stesso di Samme Givens, e lui mi ha presentato il Basket Ravenna come un club molto professionale e ha speso belle parole per questa società. Il resto lo ha fatto la telefonata con coach Lotesoriere che mi ha convinto definitivamente. Mi ha detto che ci sono diverse guardie giovani e da me si aspetta che crei gioco per i compagni. Mi piace questo tipo di situazioni quindi ho accettato subito». Austin non è nuovo neanche al basket europeo e questo può essere un buon punto di partenza: «Ho giocato due stagioni tra Portogallo e Francia e ho notato che il basket europeo è molto differente rispetto a quello americano. In America i giocatori sono estremamente atletici, il gioco è molto fisico e c’è tanto tiro da 3. In Europa si predilige la tecnica e la tattica, lo sfruttamento dei mismatch e degli spazi. Penso sia un basket molto duro ma altrettanto utile per crescere come giocatore». 
Con Lewis Sullivan, l’altro americano appena firmato, formerà una coppia di notevole atletismo e di grande potenziale offensivo poiché, nelle rispettive esperienze, entrambi hanno viaggiato abbondantemente oltre i 15 punti di media: «Non conoscevo Lewis prima di venire qui - racconta Tilghman -. Per il momento l’ho sentito soltanto via messaggio, ci siamo scambiati il benvenuto in questo nuovo team ma credo che ci troveremo bene. Lui è un vincente, io sono un vincente e non vediamo l’ora di lavorare insieme».
Tra l’altro il fatto che abbiano la stessa età, sono entrambi del 1995, può aiutare a cementare un rapporto anche fuori dal campo che può tradursi in una migliore intesa sul parquet: «Credo sia una buona cosa che abbiamo la stessa età - commenta infine Tilghman -. Quando arrivi in un posto nuovo è tutto diverso, le persone, il cibo, le abitudini, quindi è importante trovare un tuo connazionale con il quale poter legare e condividere questa nuova esperienza. Devo dire però che in questi primi giorni di lavoro ho avvertito buonissime vibrazioni anche con il gruppo degli italiani. Mi hanno incoraggiato molto e mi stanno aiutando ad ambientarmi. Si respira una bella aria e c’è grande energia».
Entro qualche giorno dovrebbe arrivare in città anche Sullivan andando così a completare il gruppo a disposizione di Lotesoriere.