Basket A2, al Pala de Andrè è tornata l'OraSì-mania: "Tutto il gruppo dà sempre l’anima"

Stefano Pece
Quest’anno al Pala de André si avverte un clima diverso e più disteso e si percepisce molta partecipazione da parte del pubblico durante le partite dell’OraSì. Il feeling che si era un po’ raffreddato nel corso della passata stagione sembra essere rinato e sta andando ben oltre i risultati sportivi. «L’anno scorso - ricorda Lorenzo Bandini, che insieme alla sua famiglia è l’anima e il cuore dei Leoni Bizantini - la società aveva pensato più a ristrutturarsi al suo interno cercando di sviluppare una migliore organizzazione e magari aveva pensato meno al rapporto con i tifosi e la città. E dopo tre anni di grande trasporto, vissuti grazie ad Antimo Martino, all’ex general manager Mauro Montini e a tutto lo staff precedente, noi tifosi abbiamo avvertito questa cosa».
Infatti uno dei più grandi rimpianti del nuovo general manager Julio Trovato rispetto alla stagione 2018-19 era stato quello di avere organizzato un precampionato quasi interamente lontano da Ravenna, cosa che non aveva permesso ai tifosi di conoscere i propri beniamini e affezionarsi a loro. E i risultati altalenanti della guida Mazzon non avevano contribuito a sviluppare un rapporto disteso: «Tuttavia - spiega Bandini - nonostante una stagione più ombre che luci, quest’anno la città ha voluto credere ancora nel progetto e ha fatto registrare il nuovo record di abbonamenti. E questa secondo me è una grande dimostrazione di affetto verso la società, soprattutto conoscendo la generale freddezza del tifoso medio ravennate».
Il resto lo ha fatto il gruppo di giocatori. Un gruppo che sembra avere fatto breccia nel cuore dei tifosi: «Un aspetto importante è che ci siano giocatori che già conoscevano la città - dice Bandini -. È stato confermato Marino ed è tornato Chiumenti il quale, al di la dei punti che segna, è un collante importante per tutto l’ambiente. Inoltre un merito della società è quello di non avere mai sbagliato gli americani e mi sembra che abbia visto giusto anche quest’anno».
Bandini prosegue nella sua analisi e aggiunge: «Accettiamo anche gli errori dei giovani Treier, Jurkatamm e Seck perché sappiamo che devono crescere. Ma tutto il gruppo mette sempre l’anima in campo. Anche dopo una partita come quella di Imola, dove si è sbagliato molto, li abbiamo applauditi perché hanno lottato fino all’ultimo pallone ed è questo che un tifoso vuole vedere».
E poi chi si aspettava un allenatore un po’ divo visto il curriculum che si portava dietro, conoscendo Cancellieri ha dovuto ricredersi: «È una persona con la quale si può parlare. Se andiamo agli allenamenti si ferma sempre a salutare noi tifosi ed è molto disponibile. E la grinta che mette in campo è sotto gli occhi di tutti, quindi se prende un fallo tecnico glielo perdoniamo volentieri perché è un segnale della passione che dedica al suo lavoro. Inoltre spesso è proprio quello che dà la scossa alla squadra».
Dunque, società promossa a pieni voti? «Se l’intento era quello di rinnovare il legame tra la squadra e la città, direi che ci sono riusciti. Inoltre hanno preso Bruno Boero per incrementare il settore giovanile, il che vuol dire che si stanno impegnando in tutte le direzioni e noi non possiamo che apprezzare. Dove potrà arrivare la squadra quest’anno non lo so: per noi è sufficiente mantenere la categoria, ma se il gruppo continua così è lecito sognare i playoff».