Basket A1 donne, tra E-Work Faenza e Bassi è sempre una questione di fedeltà: «Ballardini è la nostra certezza per puntare più in alto»

Tomaso Palli
Dagli anni d’oro del basket a Faenza, alla salvezza, per certi aspetti miracolosa, nel playout contro Broni. In mezzo, ovviamente, il ritorno in A1 dopo nove lunghissimi anni. Il nome che accomuna tutti questi eventi è quello di Cristina Bassi, attuale vice di Simona Ballardini :«Non abbiamo ancora parlato di futuro, ma sarà una formalità». 
Bassi, la salvezza è stata una vera e propria impresa?
«La definirei tale anche solo valutando l’aspetto emotivo. Una squadra abituata a vincere in A2 può subire il contraccolpo quando si trovare a perdere in A1. Ma l’arrivo di Simona ha dato quella spinta necessaria per invertire il trend. È stata capace di trasmettere alle sue giocatrici quella grinta che aveva in campo. E questo non avveniva con Diego (Sguaizer, ndr). La squadra era la stessa ma Simo è diventata la famosa sesta giocatrice in campo capace anche di dare un gioco brillante. Siamo così tornati ad essere una vera e propria squadra». 
Avete temuto di non riuscirci?
«All’inizio sì perché la squadra non era reattiva. In A1, se non reagisci e non lotti, soccombi. Ma il cambio di panchina ha restituito entusiasmo. E con Simona non ho avuto più dubbi: ero sicura al 100% che la salvezza sarebbe arrivata. La scelta della società di affidarsi a lei non è stata facile ma pienamente azzeccata. Ci tengo però a dire una cosa».
Prego.
«Se siamo riusciti in questo tipo di campionato, il grande merito va alla società che ci ha messo nelle condizioni di lavorare serenamente. E su un cambio di allenatore non è scontato ci sia serenità. Lo stesso per gli sponsor che, nonostante la situazione, sono rimasti al nostro fianco».
Pensiamo al futuro… che sarà ancora con Ballardini in panchina. 
«Sono stata assistente di diversi allenatori in A ma, mai come con Simona, ho avuto un confronto costante. Mettersi in discussione e confrontarsi non pensando di avere la verità in tasca sono segnali di grande maturità. Per questo dico che Simona sarà una certezza! L’unica novità riguarderà le nuove giocatrici che dovranno adattarsi. Ma lei sarà brava anche in questo: quando giocava era già allenatrice in campo e questo le permette di capire tante dinamiche in più. La conferma delle mie parole arriva anche dagli altri allenatori che durante la stagione hanno spesso fatto i complimenti per il lavoro di Simo». 
Per alzare l’asticella, un anno in più di esperienza per tutti?
«Quest’anno ci è servito moltissimo. E il salto in avanti, per noi e per Simona, si può fare solo con l’esperienza. Perché un conto è vedere le partite in tv, un altro è giocarle. E infatti si è vista la crescita in ogni partita». 
E nella seconda parte di stagione avete riabbracciato anche i tifosi.
«Le ultime partite sono state da pelle d’oca. Io sono convinta che le altre squadre restino galvanizzate dal nostro pubblico perché ciò che si vede a Faenza, non si trova tanto facilmente in giro per l’Italia. Speriamo quindi di esserci lasciati alle spalle definitivamente questa pandemia».