Basket A1 donne, quando l’allieva sfida il... maestro: «E-Work, si vede la mano di Simona a Faenza»

Voce del verbo riscattarsi. E-Work e San Martino di Lupari hanno lo stesso obiettivo in vista del delicato match che disputeranno sabato sera al Bubani: cancellare l’ultima bruciante sconfitta e rimettere un po’ di punti. Faenza ha perso ancora, cadendo in volata sul campo di Sesto, mentre le prossime avversarie dell’E-Work sono cadute in casa contro Sassari (65-72). Faenza contro San Martino è anche una sfida tra Simona Ballardini e Lorenzo Serventi, il coach che in passato ha allenato l’ex capitana e oggi allenatrice di Faenza, quando entrambi militavano ad Umbertide.
Serventi, come giudica la vostra stagione in questo momento?
«Per noi è un momento di alti e di bassi. Abbiamo sbagliato clamorosamente la gara contro Crema, quindi stiamo vivendo un momento altalenante dentro un campionato difficile, molto equilibrato, dove pochissime partite sono davvero scontate. E ogni gara determina la tua posizione di classifica. Il nostro obiettivo è innanzitutto quello di evitare i playout. Noi siamo partiti con una straniera in meno, ne abbiamo solo tre nel roster, e purtroppo abbiamo avuto qualche infortunio. Dovremo fare molta attenzione, perché è una stagione tosta».
Di Faenza cosa pensa?
«Beh, innanzitutto vi dico che è allenata bene. Conosco Simona, ho avuto il piacere di allenarla a Umbertide, era una grande giocatrice ed è una grande allenatrice. Ha a disposizione un bel mix, un gruppo competitivo, un roster profondo, nel quale ci sono 8-9 giocatrici che possono stare in campo molto bene in A1. Simona le sa usare e schierare con efficacia, mette grinta e intensità. Direi che la sua mano si vede, eccome».
Qual è il suo rapporto con Simona? Possiamo parlare di allieva che sfida il maestro?
«No, per carità. In campo vanno le giocatrici e sono loro che determinano le partite, non noi. Quanto a Simona, l’ho allenata un anno a Umbertide, ero sicuro che sarebbe diventata subito allenatrice, perché ha comprensione del gioco, talento, carisma. Era una leader nata. E poi lavora nel suo ambiente ideale. Ma, ripeto, non parliamo di maestro e di allieva. Casomai è una gara tra due coach che si stimano tanto».
Quali sono i punti di forza dell’E-Work?
«Innanzitutto un ottimo centro come Pallas, che garantisce punti e soprattutto rimbalzi, e che sotto canestro è un fattore. Ma anche le esterne sono valide, sia come play che come guardie».
Si aspettava di vedere Faenza con appena 4 punti in classifica?
«Sinceramente faccio fatica a fare calcoli e a pensare anche alla classifica di Faenza. Io penso alla mia squadra».
Quindi è contento della vostra classifica?
«Io sono contento della nostra stagione, siamo stati bravi a vincere a Ragusa, dove ci mancava anche una straniera. Perdendo in casa con Crema abbiamo pareggiato la cosa, poi con Sassari abbiamo giocato un’ottima gara che ci è sfuggita in malo modo e quello è un grande rimpianto. Ma 10 punti sono un buon bottino. Poi noi allenatori non siamo mai contenti».
Dove si decide la gara di sabato?
«Sarà una partita che si deciderà molto sull’emotività, siamo entrambe reduci da una sconfitta. Giochiamo in un palazzetto caldo, appassionato, un pubblico che si fa sentire e che sa essere decisivo. Il fattore campo è nettamente in favore di Faenza. Sono curioso di vedere come reagiremo».