Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.
Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.
Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.
Luca Del Favero
La situazione dell’E-Work è grave ma non seria. Parafrasando la frase di Ennio Flaiano si può fotografare così il momento delle faentine, in mezzo ad una crisi ben più grave delle sette sconfitte consecutive, ma il paradosso è che si salverà (salvo terremoti) per «manifesta superiorità» sulle avversarie. Questo il bilancio delle prime undici giornate di campionato all’insegna dei rimpianti.
CRISI DI TESTA
È ormai chiaro che il vero problema dell’E-Work sia di carattere mentale, perché soltanto un blocco nelle teste delle giocatrici può portare a «non giocare» un quarto a partita, prestando il fianco alle avversarie che giustamente ringraziano e costruiscono un buon margine di vantaggio che gestiscono fino alla fine. Nel momento di blackout è un susseguirsi di errori al tiro, di palle perse e di giocate fuori dagli schemi, tanto che neanche coach Ballardini può nulla con i suoi timeout. A Sesto San Giovanni addirittura, nell’ormai famoso secondo quarto in cui le faentine hanno segnato il primo canestro a 45’’ dalla fine, le giocatrici non hanno neanche commesso falli, mostrandosi in balia delle avversarie. Poi quando la squadra reagisce, arrivano le rimonte e il gioco ritorna ad essere ficcante e aggressivo. Ma quale è il problema? Sicuramente la mancanza di una leader carismatica, quella che era Ballardini fino a qualche anno fa, capace di svegliare la squadra soltanto con il suo ingresso in campo, e purtroppo questa leadership non si costruisce in allenamento. Quello che sta facendo l’E-Work, ed è anche l’unica strada percorribile, è lavorare duramente in palestra per limitare i cali di tensione e per avere ancora più concentrazione nei momenti difficili dove deve venir fuori anche l’orgoglio. Aiutarsi e caricarsi a vicenda davanti alle difficoltà dovrà essere il nuovo mantra della stagione.
ADDIO PLAYOFF
D’accordo che la matematica non è un’opinione e che mancano ancora tante partite al termine della regular season, ma obiettivamente recuperare 8 punti sull’ottava (che in realtà sono 10 se si guarda lo scontro diretto e sfavore) e probabilmente anche 6 sulla nona, è un’impresa impossibile per una squadra che ha vinto soltanto due volte in undici partite. I playout sembrano dunque l’epilogo più scontato anche di questa stagione, ma il bello è che nonostante i soli 4 punti, alle spalle dell’E-Work ci sono Brescia, San Giovanni Valdarno e Lucca con 2, mentre Crema è appaiata alle faentine. Vincendo le ultime due gare del girone d’andata con Lucca e Crema, l’E-Work arriverebbe al giro di boa del campionato avendo vinto contro tutte le dirette concorrenti nella corsa salvezza, legittimando la sua superiorità. Il massimo risultato con il minimo sforzo.
VIETATO PERDERE
Ora però è arrivato il momento di ritornare alla vittoria che manca dalla terza giornata e dovrà arrivare già domenica a Crema e mercoledì 21 contro Lucca. Vincerle entrambe significherebbe chiudere l’andata con 4 vittorie e con il minimo sindacale svolto, ma anche solo un ko aprirebbe una crisi più acuta. Le ultime tre gare sono tutte state perse male e hanno mostrato che l’E-Work ad oggi ha grossi limiti. Scherlock Holmes diceva che «tre indizi fanno una prova» e ora tocca Franceschelli e compagne mostrare domenica a Crema che si sbagliava
via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it
Pubblicità
Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90). Contributi incassati