Basket A1 donne, la volata finale secondo Ballardini: «E-Work Faenza, adesso conta di più la testa»

Romagna | 01 Aprile 2022 Sport
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Luca Alberto Montanari
Un po’ di riposo, il pieno di benzina al motore, uno sguardo al percorso e via verso una missione: la salvezza. Dopo un provvidenziale weekend senza campionato, l’E-Work è attesa dall’ultimo chilometro della stagione regolare, che prevede due curve da affrontare con molta attenzione in vista del rettilineo finale che immette ai playout: sabato sera al Bubani (palla a due alle ore 20.30) è in programma la penultima giornata di campionato contro San Marino dei Lupari, mentre mercoledì 6 aprile allo stesso orario le faentine chiuderanno la regular season a Lucca, sul campo di una corazzata. In sintesi: sono due impegni durissimi, ma che avranno un impatto relativo sulla classifica finale dell’E-Work, che si è già praticamente garantita il vantaggio del fattore campo nella prima sfida degli spareggi salvezza (sabato c’è lo scontro diretto tra le inseguitrici Broni e Moncalieri, on le lombarde che mercoledì sera a giornale già chiuso hanno ospitato la fortissima Venezia). Ma guai a dire a Simona Ballardini che le due gare contro San Marino e Lucca potrebbero contare il giusto per la classifica: «Noi dobbiamo pensare ai playout - conferma coach Simona - ma non possiamo mica arrivare al 12 aprile giochicchiando o scendendo in campo solo per allenarci. Io voglio battere prima San Martino e poi voglio provare a vincere anche sul campo di Lucca, perché, al di là dei punti in palio, sarà fondamentale arrivare ai playout con la testa giusta».

SALTO DI QUALITA’
Nello scorso weekend l’E-Work si è rilassata («un po’ di stacco ci voleva, abbiamo fatto riposo e poi messo un po’ di benzina durante questa settimana», ha confermato Ballardini), mentre in precedenza, anche per colpa del Covid, la squadra faentina aveva tirato per oltre un mese senza mai fermarsi: «Il tour de force è stato davvero molto duro - ricomincia l’allenatrice - ma io sono molto contenta. Da quando ci alleniamo insieme, abbiamo recuperato tutte le giocatrici e dato un calcio al Covid, abbiamo cambiato il nostro livello di gioco e la nostra mentalità. Oggi l’E-Work è più solida, difende meglio, gioca con maggiore velocità e soprattutto è cresciuta. Resta il rimpianto per la sconfitta al supplementare contro Costa Masnaga al Bubani, che magari ci avrebbe permesso di guardare ancora più in alto in classifica, ma poi penso alle tre vittorie consecutive in casa e alla straordinaria prestazione contro Campobasso e allora posso davvero essere soddisfatta. Abbiamo dimostrato di poter stare in A1 e ora difenderemo la categoria con le unghie e con i denti». 

ULTIME DUE TAPPE
Prima di soffermarsi sui playout, Ballardini butta un occhio sulle ultime due sfide ravvicinate: «San Martino è forte, ha giocato gare incredibili, era alla pari con Schio a 4 minuti dalla fine in Coppa. Hanno perso qualche pezzo, ma hanno una squadra difficile da affrontare, che picchia, spinge e ha sempre gli occhi giusti. Per vincere, servirà una gara intelligente. Quanto a Lucca, il discorso è più o meno simile, con l’aggiunta che giocheremo fuori casa e che le toscane hanno ancora più qualità. A cosa serviranno queste due partite? Intanto ci aiuteranno ad aggiungere esperienza, perché ogni partita ti insegna qualcosa e ti fa fare un passo in avanti se la interpreti bene. Al di là dei punti, saranno utili per crescere ancora e per arrivare al meglio ai playout. Però, attenzione: io voglio vincere, non penso agli spareggi in questo momento. Io voglio battere San Martino e poi vincere anche a Lucca. Se noi sabato giochiamo pensando ai playout, la partita non ci serve e diventa un allenamento». 

VERSO I PLAYOUT
Ecco, appunto: i playout. Sentite la chiusura di Ballardini: «D’ora in poi sarà una pallacanestro di nervi, la testa diventa il motore principale. Contano anche le gambe, come no, ma conta soprattutto il pensiero. Tra Moncalieri e Broni io non ho grandi preferenze. Oggi è più probabile che l’avversario sia Moncalieri, che fisicamente è molto forte, mentre Broni è una squadra più accoppiabile alla nostra. Ma io voglio che tutto dipenda da noi, dalle nostre qualità e dal nostro approccio. Io non preferisco questo e quell’avversario. Io preferisco vincere».
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