Basket A1 donne, la carica di Ballardini: «E-Work, per me è un’occasione... pazza: Rossi e Ticchi i maestri, voglio la grinta»

Tomaso Palli
È un pensiero che quasi tutti hanno avuto dopo l’addio al basket di Simona Ballardini: prima o poi la vedremo in panchina. Forse per le sue doti di leadership, forse per quella parentesi recente, proprio nella sua Faenza, da giocatrice-allenatrice. Dal ritiro del 7 agosto al nuovo incarico del 7 dicembre (contestuale all’esonero di Sguaizer), quel momento è arrivato prima del previsto e oggi «Super Simo» sta per chiudere la sua seconda settimana da capo allenatrice della sua E-Work. «È avvenuto tutto molto velocemente - commenta - e non è stato nulla di programmato come invece molti pensano». Ed è già storia anche la prima della nuova vita sportiva di Ballardini: è arrivata una sconfitta contro Ragusa ma con buoni segnali per il futuro, domenica contro Campobasso.
Ballardini, con Ragusa una sconfitta ma i segnali sono positivi?
«Le ragazze hanno messo sul campo ciò che avevo chiesto: non mollare, lottare senza paura e fino alla fine. L’obiettivo era costringere Ragusa a faticare per portare a casa i due punti e ci siamo riuscite. Hanno vinto per le individualità ma siamo riuscite a dar loro del filo da torcere». 
È quindi orgogliosa?
«Sì, perché le ragazze hanno dimostrato di avere cuore, grinta e palle per stare in campo contro una squadra come Ragusa. Da qui ripartiamo per andare avanti».
In 182 giorni è passata dall’essere giocatrice, poi team manager e ora allenatrice. Cosa ha provato al momento della chiamata? 
«Amo follemente la mia città e la mia squadra ed è quindi diventata per me un’occasione, un po’ pazza, ma pur sempre un’occasione. Non è facile allenare per il primo anno in A1 una squadra in queste condizioni che ha bisogno di salvarsi. Sono stata sorpresa di questa chiamata ma molto felice». 
Domenica la sfida a Campobasso. Cosa vuole vedere?
«Le prime cose che chiedo sono determinazione, grinta, concentrazione e voglia di fare fatica. Dobbiamo unirci come squadra migliorando nelle individualità, alzando le nostre statistiche e il contributo che ogni giocatrice dà al gruppo. Affronteremo una squadra molto completa ed energica come Campobasso, forte e attrezzata per questo campionato».
A chi si ispira la Ballardini allenatrice?
«Ho avuto tanti maestri nella mia carriera: Paolo Rossi mi ha insegnato tanto, così come Ticchi e tanti altri. Ma penso che ognuno debba rimanere se stesso prendendo dagli altri ciò che può essere adatto e utile riuscendo a farlo proprio. E poi lavorare sempre».
La salvezza è un obiettivo oggi troppo lontano nel tempo?
«Ci credo tantissimo ma penso che guardare nel lungo tempo sia difficile. Serve concentrarsi giorno dopo giorno per migliorarsi. Tutte le ragazze sono consapevoli della nostra situazione, della posizione in classifica e del campionato che stanno affrontando: prima riusciamo ad unirci e prima riusciremo a toglierci da questa situazione».