Basket A1 donne, l'E-Work, la retromarcia su Davis e quello strano «caso» del passato

Luca Del Favero
E alla fine la guardia titolare dell’E-Work sarà Jori Davis. Il mercato delle faentine ha preso nell’ultima settimana una piega imprevista dopo che Kionna Jeter ha deciso di non venire a giocare in Italia, ufficialmente per problemi di stress legati ai lunghi tempi per l’emissione del suo visto lavorativo. La società ha provato a cercare la sostituta, ma le tante giocatrici offerte potevano essere un’incognita e così ha deciso di puntare su una atleta che conosce bene e che coach Ballardini e la squadra stimano molto. Il presidente Mario Fermi ha quindi intavolato una nuova trattativa con l’entourage di Davis ritornando di fatto suoi propri passi dopo poche settimane, dopo che a fine giugno fu proprio la dirigenza a volersi liberare della giocatrice pagando una buonuscita per far decadere il secondo anno di contratto. Il ritorno di Jori è dunque una boccata d’ossigeno anche per le casse societarie, perché questo extra budget risparmiato potrebbe tornare molto utile durante la stagione se dovesse servire un innesto in corsa come accaduto lo scorso anno con Kantzy. Ora si attende che il visto lavorativo venga emesso o rinnovato quello vecchio e poi Davis potrà tornare a Faenza. Questa storia di pallacanestro con il lieto fine deve però racchiudere una importante lezione, perché guai a pensare che Davis possa ritornare all’E-Work e segnare caterve di punti, cosa che non ha fatto l’anno scorso, prendendosi critiche sin da novembre. La guardia newyorkese ha dimostrato di essere una importante giocatrice nei meccanismi della squadra e una leader nello spogliatoio, mettendo spesso le compagne in ottime condizioni per fare canestro. L’esempio è Kunaiyi-Akpanah che anche grazie a Jori ha disputato la sua migliore stagione in Italia. Anche le statistiche di Davis non sono da buttare: 11.1 punti di media, 3.2 assist e 4.6 rimbalzi dimostrano quanto lei si sia spesa per la squadra lottando su ogni pallone, molto più di tante statunitensi che pensano soltanto a loro stesse tirando a canestro. Nell’ultima parte di campionato e nei playout è stata fondamentale, mostrando che la sua esperienza maturata in tutto il mondo ha fatto comodo all’E-Work. La guardia 33enne nella prossima stagione avrà inoltre tante compagne con punti nelle mani e non dovrà essere «costretta» a segnare a tutti i costi. La speranza è che questo aspetto lo capiscano dirigenza e tifosi. La conferma di Davis permette inoltre all’E-Work di avere la stessa coppia di extracomunitarie per due stagioni consecutive, un caso più unico che raro accaduto soltanto una volta ai tempi del Club Atletico nella stagione 2002/2003. In quella annata le faentine confermarono la brasiliana Adriana e la serba Nina Bjedov, ma il nuovo regolamento prevedeva che potesse essere schierata in campo una sola extracomunitaria. Venne allora tesserata la comunitaria Theresa Kleindienst come riserva di Adriana, ma una volta che Bjedov acquisì lo status di comunitaria fu «tagliata» per fare spazio alle due straniere, titolarissime del quintetto. Nel loro piccolo dunque Davis e Kunaiyi-Akpanah hanno già scritto una piccola pagina di storia nella pallacanestro femminile faentina.