Basket A1 donne, l'E-Work e gli intrecci del calendario: il mirino è puntato su San Martino

Romagna | 03 Marzo 2023 Sport
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Un mese o, se preferite, cinque partite per raddrizzare una classifica che oggi condannerebbe l’E-Work Faenza ai playout. Il caldissimo marzo, che comincia sabato, è il mese decisivo per la squadra di Simona Ballardini, uscita con quattro sconfitte consecutive dal ciclo terribile contro Campobasso, Schio, Sassari e Virtus. Il problema, però, è che a febbraio hanno acceso il motore alcune delle rivali di Faenza nella corsa alla salvezza e questa impennata ha fatto suonare l’allarme in casa E-Work.

LA SITUAZIONE
Oggi Faenza si troverebbe a giocare i playout contro Lucca. In caso di successo contro le toscane, Pallas e compagne sarebbero salve, mentre in caso di sconfitta ci sarebbe una seconda possibilità in finale contro la perdente della sfida tra Valdarno (penultima) e Moncalieri (decima, a +2 su Faenza). Molto dipenderà da come arriverà l’E-Work sotto lo striscione del traguardo, soprattutto dopo gli ultimi tre scontri diretti. Una salvezza attraverso i playout sarebbe il traguardo minimo al quale aspira la dirigenza faentina, che ha sempre detto di voler provare a fare meglio di un anno fa. E l’unico modo per riuscirci è chiudere al nono posto, ad oggi un risultato molto difficile da conquistare.

IL CAMMINO
Nel mese di marzo Faenza non ha più partite impossibili contro le corazzate del torneo. Ma le prime due gare, in programma sabato a Ragusa e mercoledì 8 al Bubani contro Sesto San Giovanni, sono due sfide molto impegnative: le siciliane hanno 10 punti in più di Faenza, le lombarde 14. Insomma, serve qualcosa di speciale per batterle o comunque per strappare almeno una vittoria «contro pronostico»: all’andata Ragusa passeggiò al Bubani (48-73), mentre a Sesto le manfrede sfiorarono il colpaccio (64-60) perdendo in volata. Poi sono in programma le ultime tre giornate e se Faenza vuole arrivare nona ha un solo obbligo: conquistare 6 punti contro San Martino di Lupari, Crema e Lucca.

LE ALTRE
Ma il vero problema di Faenza oggi è la concorrenza, che ha cambiato passo. L’E-Work aveva sempre fatto la corsa su Moncalieri fino a un mese fa, ma oggi la squadra più in forma è Crema, reduce da tre vittorie consecutive contro San Martino di Lupari, Ragusa e Sesto, alle quali bisogna aggiungere il 78-62 rifilato proprio a Moncalieri lo scorso 22 gennaio. Tradotto: Crema ha vinto quattro delle ultime cinque partite e oggi sarebbe addirittura ottava a quota 16, proprio come San Martino di Lupari. E il calendario delle lombarde è tutt’altro che proibitivo: Campobasso fuori, il fanalino di coda Brescia ancora in trasferta, Sassari in casa, Faenza fuori e infine Valdarno in casa. Bastano due vittorie e almeno una sconfitta della E-Work per chiudere davanti alla squadra di Ballardini. A quel punto, per la salvezza diretta, resterebbe San Martino, oggi appaiata a quota 16 alle lombarde. Anche in questo caso Faenza deve giocare lo scontro diretto ma, oltre a vincerlo, ha pure l’obbligo di ribaltare il -11 dell’andata. Altrimenti serviranno tre vittorie in più. In questo caso l’operazione non è impossibile perché San Martino, dopo la sfida di sabato con Brescia, affronterà Sassari, Venezia e Campobasso. In soldoni, di queste quattro gare potrebbe vincerne solo una e salire a quota 18 punti. L’E-Work, per raggiungerla a quota 18, dovrà vincere tre partite e naturalmente anche lo scontro diretto con almeno 12 punti di vantaggio. Mai come oggi, insomma, il nono posto sembra lontanissimo e l’unica parziale consolazione potrebbe essere chiudere al decimo posto davanti a Moncalieri, provando a vincere una partita in più delle piemontesi, «bocciate» dallo scontro diretto e con un finale durissimo.
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