Basket A1 donne, il presidente Fermi e i dubbi dopo la salvezza: «E-Work Faenza, la voglia di rifare la Serie A1 c’è, ma la certezza di riuscirci non ancora...»

Romagna | 20 Aprile 2023 Sport
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Luca Alberto Montanari
«Finalmente ce l’abbiamo fatta». Mario Fermi è a letto con qualche linea di febbre, ma risponde volentieri al telefono per celebrare la salvezza dell’E-Work, tanto sudata quanto preziosa perché consente a Faenza di mantenere una categoria conquistata due anni fa e difesa strenuamente ai playout nello scorso campionato e anche in questa stagione. Il successo in gara-3 contro Valdarno, in un PalaBubani pieno come un uovo e caldo come nei giorni migliori, ha permesso al presidente di alzare le braccia al cielo. Ma ora che la missione-salvezza è stata definitivamente archiviata, per Fermi inizia un altro campionato, altrettanto difficile: quello che porta all’iscrizione alla prossima A1, tutt’altro che certa. Ma andiamo con ordine
Fermi, questa salvezza è più una soddisfazione o una liberazione?
«Diciamo che al 70 per cento è una grandissima soddisfazione, perché siamo con pieno merito nel gotha del basket italiano con le nostre risorse e con i nostri sacrifici. Ma per il 30 per cento è anche una liberazione, perché effettivamente ci siamo complicati la vita. E’ stato un anno tribolato, non posso nasconderlo, con tante situazioni difficili, a cominciare dal cambio di allenatore. Alla fine la sostituzione del coach ha permesso alla squadra di salvarsi».
Però la scorsa estate il primo obiettivo era evitare i playout. Cosa non ha funzionato?
«Tecnicamente l’obiettivo era migliorare il piazzamento dell’anno scorso: da undicesimi siamo arrivati decimi, ma il nono posto era effettivamente alla portata. Però, considerando il nostro budget, mantenere per due anni di fila la A1 resta un grande risultato. E lo dico con orgoglio. Che si potesse fare meglio in classifica sì, ci mancherebbe, sono il primo a riconoscerlo».
Si aspettava di soffrire così tanto anche ai playout contro un avversario decisamente inferiore?
«I playout sono spareggi, dove tante cose si resettano. Non è vero che la squadra era spaccata e venerdì lo ha dimostrato. Compatte e unite, hanno giocato una grande partita e hanno dimostrato di voler vincere e di voler restare con tutte le forze in A1. Abbiamo zittito le chiacchiere da bar che giravano intorno a noi».
Pensando al futuro, quale sarà l’errore da non ripetere dopo quest’anno?
«Nella prossima stagione dovremo avere le idee chiare fin dall’inizio. Oggi comincia idealmente una nuova vita per noi e dobbiamo capire bene cosa vogliamo fare nella prossima stagione. Ci sono tanti punti interrogativi, a cominciare dai tesseramenti, la riforma dei campionati, il passaggio a Srl. L’obiettivo di Faenza Basket Project è rimanere in Serie A1, una categoria che abbiamo conquistato e conservato con tanta fatica. Per prima cosa, tornando alla domanda, dobbiamo migliorare la programmazione al momento di costruire la squadra per la prossima stagione, dall’allenatore, allo staff fino al roster».
Ora comincia il «suo» campionato fuori dal campo. La più grande incognita per il vostro futuro oggi qual è?
«La voglia di andare avanti c’è, le giocatrici che vogliono restare ci sono, abbiamo i nomi del futuro allenatore. L’incognita si chiama budget. Che per fare la A1 è determinante. Sì, ora comincia il mio campionato, sono contento ma anche stressato. Al 100 per cento non posso garantire che saremo in A1, perché prima devo definire il budget e capire. Non voglio fare passi più lunghi della gamba o illudere qualcuno. Due anni di A1 ci hanno dato soddisfazione, ma anche qualche debito da pagare che dobbiamo chiudere, perché la stagione amministrativa e contabile non è ancora finita. Se le risposte nel prossimo mese non saranno quelle che ci aspettiamo, valuteremo e faremo un eventuale passo indietro. Mi auguro di non dover arrivare a questo. In poche parole: la voglia di fare la A1 c’è, la certezza di riuscirci non ancora».
Il main sponsor E-Work sarà ancora al vostro fianco?
«Sì, loro saranno ancora al nostro fianco, e per questo motivo li devo ringraziare pubblicamente. Ancora prima del verdetto del campo, ci hanno già garantito l’appoggio e il sostegno anche per la prossima stagione e io mi auguro di poter allungare sempre di più questo matrimonio. Tra l’altro ci hanno garantito il loro appoggio a prescindere dalla categoria. Ringrazio tanto Paolo Ferrario e i suoi collaboratori, che hanno sempre mostrato interesse e dato sostegno. Ma voglio ringraziare pubblicamente anche tutti gli altri nostri sponsor, a cominciare da quelli locali, che ci sostengono sempre».
A proposito di sostegno, in gara-2 a Valdarno c’erano tanti faentini al seguito della squadra nel giorno di Pasquetta e venerdì sera il Bubani era pieno. La passione intorno alla squadra non si spegne mai.
«E’ proprio così. A Valdarno metà palazzetto era pieno di faentini, oltre 100 persone al seguito, ma anche durante la stagione ci sono sempre stati. Quando vinci è più facile essere presenti, ma loro c’erano anche quando perdevamo. E nel ritorno abbiamo perso spesso. Faenza, in questo senso, è una città da A1 e il Bubani di venerdì sera metteva i brividi, come dopo la sirena quando abbiamo cantato tutti insieme Romagna Mia».
Ha mai pensato di non farcela sul campo?
«Ho avuto paura a un certo punto. Speravo di chiudere con lo staff di inizio stagione e di non dover cambiare. Molti mi accusano di aver cambiato tardi. Ma quando ci siamo convinti di cambiare, è stato lì che abbiamo avuto paura di non farcela. Il gruppo aveva bisogno di una scintilla».
Chi sarà il prossimo allenatore di Faenza?
«Abbiamo già qualche idea. Ci sono alcuni nomi in ballo, tra cui anche la conferma di Giovanni Sferruzza. Siamo abbastanza preparati. Molti allenatori, ma anche tanti giocatrici, si stanno proponendo. Siamo una società seria, che ha sempre rispettato le scadenze e i pagamenti. E in tanti vorrebbero indossare la nostra maglia e giocare in un palazzetto caldo come il Bubani».
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Grazie mario per tutto quello che stai facendo e farai in futuro. Chi ti conosce sarà sempre al tuo seguito. Forza Faenza sempre.
Commenta news 22/04/2023 - Mirko Bandini
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