Basket A1 donne, Faenza-Broni è il «derby» di Castello: «Fondamentale il tifo del Bubani»

Luca Del Favero
Sarà davvero caldo il ritorno della serie A1 femminile al PalaBubani dopo ben 14 anni. A tanto infatti risale l’ultimo incontro nella massima serie nel mitico impianto faentino, ovvero alla finale scudetto del 2007 persa contro Napoli, perché dalla stagione successiva con la partecipazione all’Eurolega l’allora Club Atletico dovette trasferirsi al PalaCattani. L’A1 invece manca a Faenza dal gennaio 2013, da quando il Club Atletico Romagna si ritirò a campionato in corso. La prima assoluta casalinga dell’E-Work in questa nuova realtà sarà già un match decisivo, perché non potrà perdere anche contro Broni (sabato ore 20.30) dopo i le sconfitte con Moncalieri e Sesto San Giovanni, perché la squadra di Sguaizer rischierebbe di veder allungare la striscia negativa considerando anche il difficile calendario che l’attende nelle prossime settimane. Al di là dei tanti infortuni che hanno toccato quasi tutte le giocatrici, dove spicca la rottura del legamento crociato del ginocchio subita da Franceschelli nell’Opening Day di Moncalieri che le ha fatto terminare la stagione in anticipo, l’E-Work sta anche pagando lo scotto della neopromossa, non mostrando la solita aggressività che l’ha sempre contraddistinta (emblematici i soli 4 tiri liberi conquistati a Sesto San Giovanni) e la fiducia al tiro, perché il 31% dal campo non è accettabile in serie A1. Contro Broni rientrerà Manzotti a dare il proprio contributo in attacco, ma mancherà ancora Morsiani. Chi aspetta con impazienza questa partita è Elena Castello, ex di turno avendo giocato tre anni a Broni fino alla scorsa stagione, guarita dall’infortunio al ginocchio che l’aveva tormentata nelle scorse settimane: «Sono molto legata a Broni - spiega l’ala\pivot - perché in quella società ho debuttato in serie A1. Rispetto allo scorso anno sono cambiate tutte le giocatrici e anche l’allenatore, ma la dirigenza è rimasta la stessa così come i tifosi, ai quali sono ancora legata».
Pur se siete soltanto alla terza giornata, è già una gara da vincere ad ogni costo.
«È una partita alla nostra portata e fondamentale sarà il tifo del pubblico che ci sosterrà per tutti i quaranta minuti. Sappiamo che si tratta di un match importante e il nostro unico obiettivo è riscattare le sconfitte con Sesto San Giovanni Moncalieri, arrivate a causa degli infortuni e dei demeriti nostri».
Con Moncalieri la sconfitta è stata pesante perché era uno scontro diretto, mentre con Sesto San Giovanni è stata larga nel passivo: come è il morale della squadra?
«Non ci aspettavamo un simile inizio di stagione e confesso che l’infortunio di Franceschelli è stata una bella batosta per tutti. Siamo però soltanto ad inizio stagione e dunque dobbiamo allenarci con ancora maggiore intensità e stare tranquille, perché conosciamo le nostre qualità e dobbiamo soltanto trovare fiducia e conoscerci meglio». 
Gli infortuni hanno di sicuro inciso sui risultati, ma le basse percentuali offensive come se le spiega?
«Credo sia una questione di testa e di fiducia. Lavorando e creando un gruppo sempre più unito risolveremo anche questo problema e inizieremo a vincere».
Per superare Broni servirà anche la migliore Castello: come si sente?
«Finalmente sto bene e ora voglio soltanto trovare continuità in allenamento e in partita. Purtroppo il ginocchio operato un anno e mezzo fa (rottura del legamento crociato, ndr) mi ha dato diversi problemi a cominciare da quando cinque mesi dopo l’intervento chirurgico sono dovuta ritornare sotto i ferri per una artroscopia. Nella scorsa stagione avevo ancora male e così in estate mi sono operata per rimuovere un pezzetto di plastica che mi era stato inserito nella prima operazione. Per fortuna sono problemi che fanno parte del passato e ora posso pensare soltanto a dare il massimo per la squadra in questo avvio di stagione».