Basket A1 donne, E-Work Faenza e un futuro da scrivere: i tre scenari per l’anno prossimo

Luca Del Favero
«Stiamo lavorando per voi». È questo l’unico messaggio che al momento l’E-Work Faenza può dare ai propri tifosi, considerando la grande incertezza che riguarda il futuro del club manfredo. I pesanti aumenti dei costi legati alle nuove tasse federali e agli adempimenti fiscali e la riforma dello sport faranno crescere il budget per le società di serie A1 a circa 500mila euro: bazzecole per club come Schio o Virtus Bologna, che può addirittura permettersi di non far pagare il biglietto per tutta la stagione compresa la finale scudetto, ma colpi mortali per piccole piazze come Faenza. La dirigenza sta così valutando ogni situazione, iniziando dal cercare sponsor che possano coprire la prossima stagione sportiva, ma anche nella migliore delle ipotesi il budget sarà inferiore a quello dell’annata appena conclusa. La decisione finale sul destino dell’E-Work ci sarà entro il mese di maggio. Tre sono le strade percorribili. 

A1 AL RIBASSO
La prima è quella di una E-Work regolarmente iscritta alla serie A1, ma con un budget molto basso che porterà ad una squadra con molte giovani in rampa di lancio che sarà affidata con tutta probabilità a Paolo Seletti, attualmente impegnato con Costa Masnaga nei playoff di serie A2. Il coach, bravissimo a lavorare con le giovani, è l’artefice del miracolo Magika Castel San Pietro portata dalla B fino alla finale promozione di A2, grazie al valore di un gruppo dove c’era anche Franceschelli, attualmente nel roster faentino e veterana del club. Questa soluzione permetterebbe di mantenere la massima serie, ma di disputare un campionato da salvezza sulla falsariga di quello appena vissuto, anche se in questo caso già in partenza gli obiettivi e gli scenari sarebbero chiari e non ci sarebbe alcuno spazio per i voli pindarici che hanno spesso accompagnato questa stagione.

DOLOROSA RINUNCIA
La seconda strada porta ad un passo indietro, ovvero alla rinuncia alla serie A1, come hanno già comunicato che faranno certamente due come Crema e Lucca e quasi sicuramente anche Moncalieri, impossibilitate ad andare avanti per problemi economici. L’E-Work potrebbe così scambiare il titolo con una ambiziosa formazione di A2 che non è riuscita a salire e potrebbe programmare il futuro con un minore dispendio economico. Tutto lasciava presagire che l’allenatore potesse essere Giovanni Sferruzza, ma gli ultimi rumors parlano di un trasferimento nella sua Firenze per guidare la squadra di A2 femminile. Il destino di Faenza sembra comunque segnato, perchè la nuova riforma che dal 2025/2026 porterà ad una A1 Elite con soltanto le big o i club con un budget alto, ad una A1, sorta di campionato intermedio, e ad una A2 a 24 squadre, chiuderà di fatto le porte a società come quella manfrede al torneo elite e dunque prima o poi una discesa di categoria ci dovrà essere.

CESSIONE DEL TITOLO
L’ultima idea, ma al momento la meno probabile delle tre, è quella di vendere il titolo di A1 e di ripartire dalla B Regionale, campionato in cui il Faenza Basket Project salirà tra poche settimane dopo aver vinto la C, un torneo che sta stravincendo con una squadra assolutamente fuori categoria dove ci sono giocatrici con un passato anche in A1 come Porcu, che affrontano squadre giovanissime.