Basket A1 donne, E-Work e Dixon, da una capolista all’altra: «A Faenza possiamo sorprendere»
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Un figurone. E’ quello che ha fatto l’E-Work Faenza domenica scorsa al PalaDozza di Bologna ed è ciò che si augura di ripetere domenica prossima alle ore 18 al PalaBubani. La grandissima prestazione della squadra di Seletti contro la Virtus, seguita al successo ottenuto contro Milano, ha aggiunto tanto carburante nel serbatoio di una E-Work ritrovata, che ora attende l’altra capolista Venezia nel secondo big-match consecutivo della stagione contro una delle corazzate del campionato. A Piazza Azzarita è arrivata una sconfitta, come da pronostico, ma basta leggere il tabellino per capire quanto sia stata “dolce”. Le faentine hanno spaventato fino alla fine le fortissime V Nere, sfiorando addirittura la vittoria con la bellezza di quattro giocatrici in doppia cifra. Tra queste non c’era Lix Dixon, che invece era stata la giocatrice chiave nel successo contro Milano: 23 punti, 8/8 al tiro, 14 rimbalzi e 40 di valutazione. Una prova mostruosa, degna della miglior Kunaiyi-Akpanah, che Dixon non è riuscita a ripetere a Bologna, dove ha realizzato solo 6 punti. Ma è innegabile che oggi la giocatrice americana sia cresciuta tanto, rispetto a un mese fa, e che abbia ancora margini di miglioramento. In attesa delle prossime gare, ecco un breve viaggio alla scoperta della nuova americana dell’E-Work
Dixon, come si trova a Faenza e come è stato l’ambientamento?
«Devo essere sincera: non sono stata io a trovare Faenza in estate, ma è stata Faenza a cercare e trovare me. Il Faenza Basket Project è stata una delle poche squadre a contattarmi dopo aver terminato la mia carriera universitaria e per questo motivo sono grato alla società e al presidente Fermi, che mi ha voluto. Abituarmi alla città all’inizio è stato impegnativo, ma le mie compagne di squadra mi hanno aiutato molto e tutte le persone che ho incontrato finora a Faenza sono state davvero tanto gentili e disponibili. Ciò ha reso tutto un po’ più semplice».
Ci racconta il suo impatto con il campionato italiano? Qual è stata la difficoltà più grande?
«Questo è il mio primo anno in Italia, dentro a una realtà che non conoscevo affatto, quindi il mio obiettivo è aiutare la nostra squadra a raggiungere i playoff e metterci nelle condizioni di arrivare più in alto possibile in campionato. Ci sono molte buone squadre e molte buone giocatrici in questo torneo e questo è l’aspetto più difficile. Quello più bello? Beh, adoro il livello di competizione che tutti affrontiamo. Mi piace lottare per vincere».
Ripensando a queste prime giornate, la squadra avrebbe meritato più punti?
«Sì, credo che la mia squadra meriti più punti in classifica per quello che ha mostrato, soprattutto al debutto e contro Bologna. Ma io non ho rimpianti. Questo periodo è stato un enorme processo di apprendimento per me e sto migliorando sempre di più ogni giorno. Lo stesso vale per la mia squadra. Sono molto fiduciosa che, continuando a migliorare e a consolidarci insieme, sorprenderemo molte persone».
Da quanto tempo gioca a pallacanestro e dove è nata la sua passione per il basket?
«Ho iniziato a giocare a basket quando avevo 12 anni e la mia passione per il basket è iniziata al Liceo».