Basket A1 donne, Davis è la guida di Faenza in Lombardia: «Un posto speciale, dobbiamo vincere»

Luca Del Favero
E adesso è arrivato il momento di vincere. Lasciatasi alle spalle la partita contro Schio, dove le scledensi hanno giocato al piccolo trotto mostrandosi comunque di un altro pianeta, ora le faentine sono chiamate a ritornare alla vittoria per risalire la classifica. L’occasione sarà domenica alle 18 in casa della Limonta Costa Masnaga, squadra insidiosa ma assolutamente alla portata, dove ha giocato Jori Davis, l’attesa ex di turno. Era la stagione 2019/2020 e la guardia statunitense era stata chiamata per condurre la neopromossa formazione lombarda alla salvezza, terminando poi il campionato in anticipo per colpa del Covid: «L’esperienza a Costa Masnaga è stata molto importante anche a livello personale e non solo dal lato sportivo - spiega la guardia -.  Essere vicini al lago di Como e di Lecco e a Milano mi ha permesso di stare molto bene soprattutto mentalmente, e non è un dettaglio da poco, perché è fondamentale essere sereni quando si è lontani dalla propria famiglia e dagli amici».
Anche in campo è sembrata trovarsi subito a proprio agio.
«Ho molto apprezzato il presidente Ranieri, una persona autentica e con tanti valori che ama la pallacanestro e che fa di tutto per far stare bene le sue giocatrici e far andare al meglio la sua società. Mi ha riempito d’orgoglio essere parte del suo progetto ed essere da guida alle giocatrici più giovani. Ci siamo davvero divertiti grazie anche alla General Manager Masha Maiorano, poi purtroppo il Covid ha interrotto la stagione. Mi dispiace, perché credo che nella seconda parte avremmo fatto passi da gigante e migliorato anche i risultati».
E domenica cosa proverà a ritrovarla da avversaria?
«E’ una gara da vincere ad ogni costo e non sarà semplice, perché hanno una squadra equilibrata con gente d’esperienza e giovani molto brave a difendere ed infatti ha sempre messo in difficoltà qualunque avversaria ed inoltre ha buone tiratrici. Bisognerà giocare una gara intelligente, mostrando sempre lucidità e facendoci valere a rimbalzo. Dal lato personale sono molto contenta di rivedere persone a cui sono molto legata da sentimenti che vanno oltre a quanti punti posso realizzare o al risultato sportivo».
Come giudica il vostro campionato fino ad ora?
«Bisogna avere pazienza perché occorre tempo per conoscersi bene e capire come giocano le compagne. Ognuno ha una propria identità che deve sposarsi con quella degli altri, e questo vale anche per noi americane pur se molte volte la gente pensa che da sole possiamo vincere la partita. La pallacanestro non è il tennis o il golf dove vince il singolo, ma un gioco di squadra dove bisogna che tutti siano sani e che si lavori con lo stesso obiettivo. Lo spirito è buono, ma abbiamo vissuto un periodo difficile e nelle prime due gare non siamo andate al meglio poi è stato bello vincere contro Broni davanti al nostro pubblico. Quella con Schio è stata una partita differente essendo una squadra con grande fisicità e tanta intelligenza tattica ed infatti basta vedere l’organico, ma credo sia stata una bella esperienza per molte giocatrici perché ci ha permesso di crescere. Comunque siamo ad inizio stagione e avremo altre possibilità e quindi bisogna lavorare per crescere e guardare al futuro in maniera positiva».