Baseball A1, Godo attende il via libera con fiducia: "Noi siamo al lavoro da tempo"

Sandro Camerani
Da aprile a giugno, causa emergenza Covid, e ora da giugno a luglio, non solo per il virus. Il massimo campionato di baseball, quindi, a meno di sorprese partirà il 10 luglio prossimo e se il «quando» è stato ufficializzato dalla Fibs per il «come» servirà ancora aspettare. Già, perché per la Federazione è tutto chiaro, con dieci squadre divise in due gironi, ma gli spifferi che circolano tra le varie società portano venti potenzialmente di tempesta. Infatti, delle dieci partecipanti solo la metà sono certe di presentarsi regolarmente al via, e tra queste c’è il Baseball Godo, mentre le altre, oltre a difficoltà economiche, hanno il problema di creare un roster numericamente all’altezza, cosa che a suo tempo era stato fatto ma contando su tanti stranieri ed oriundi. Di conseguenza adesso, con un campionato tutto di italiani, sono alla ricerca di un assetto accettabile. Parliamo delle due formazioni di Nettuno, di Macerata e di Redipuglia soprattutto, mentre a Torino si riflette.
Con la solita, attenta programmazione basata sui giovani del vivaio e sul volontariato della dirigenza, il Baseball Godo si è messo al sicuro da tempo. I romagnoli, salvo rinunce altrui, giocheranno in un girone che vede in lizza anche Nettuno 1, Nettuno 2, Macerata e la favorita San Marino. Come si vede, sono a rischio tre su quattro avversarie, tanto che non è da escludere a priori che in caso di rinuncia di due o addirittura tre formazioni si possa riformulare un campionato in girone unico da sette oppure otto. Nell’attesa, il Baseball Godo si allena agli ordini di Marco Bortolotti, votato manager dell’anno 2019: «Noi siamo al lavoro da tempo - spiega Bortolotti - perché pensavamo di dover essere pronti per il 13 giugno. Poi le cose sono cambiate, ma vorrà dire che saremo più rodati quando finalmente si partirà». Rodati e con quattro novità interessanti rispetto al 2019, perché sono tornati a casa l’esterno Tanesini e il catcher Sabbatani, mentre a Godo sono sbarcati i lanciatori Bortolotti (dal Longbridge Bologna) e Brezzo (da Sanremo). Potrebbe quindi rivelarsi interessante il parco lanciatori di Godo, anche perché senza pitcher stranieri nel 2020 sarà difficile trovarsi di fronte elementi durissimi da affrontare. Parlare di obiettivi, invece, adesso è impossibile, perché le incognite sono ancora tante. Si può dire, però, che sulla carta Godo non sfigurerà contro le avversarie designate dal calendario Fibs.