Bagnacavallo, San Michele delle esposizioni

Le osterie, gli spettacoli e il golosissimo dolce omonimo della festa sono attrattive indiscusse, ma San Michele a Bagnacavallo - l’ultimo dei grandi eventi di piazza del mese delle sagre per antonomasia - si distingue da sempre per il suo carattere culturale e l’importanza che si dà ogni anno alle mostre, numerose, in spazi prestigiosi e quasi sempre di grande qualità. Punto d’eccellenza di una festa che offre anche molto altro e partirà giovedì 28 per concludersi domenica 1° ottobre.

LA FESTA
Seconda «puntata» per il tema triennale del «paesaggio», che quest’anno prevede un focus sulle Città Invisibili di Calvino, la festa di San Michele partirà giovedì 28 con un incontro speciale in teatro, alle 18.30, dove Walter Veltroni e la fotografa Silvia Camporesi racconteranno il paesaggio urbano attraverso cinema e fotografia.
Gli altri ingredienti essenziali della festa si confermano la musica (nelle chiese ma anche in piazza, con Rumba de Bodas giovedì 28, Tormento venerdì 29, il progetto «Città sonora» sabato 30 e l’orchestra Doremi con un omaggio a Battisti il 1° ottobre), i mercati, le osterie, il teatro ragazzi al Goldoni, le animazioni in tutto il centro, oltre alle delegazioni dei paesi gemelli. Da segnalare l’iniziativa «Percorsi e sapori», dove le proposte delle location private di Interno 7 si incontreranno con le visite guidate.

HOKUSAI ALLE CAPPUCCINE
La mostra più attesa di quest’anno è senz’altro «Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige», curata da Davide Caroli al museo delle Cappuccine, al via da sabato 23 alle 17. L’obiettivo è raccontare la tecnica della xilografia ukiyo-e attraverso il lavoro si maestri divenuti noti anche in Europa, quando alcune loro opere furono di ispirazione per gli impressionisti. A partire dagli anni Trenta dell’Ottocento, con la pubblicazione delle Trentasei vedute del Fuji di Hokusai e delle Cinquantatre stazioni della Tōkaidō di Hiroshige, la raffigurazione del paesaggio assunse una nuova importanza, divenendo soggetto principale degli ukiyo-e, le immagini del mondo fluttuante.
Le quasi 120 opere esposte, tra le quali due importanti trittici e alcuni volumi originali che contengono le serie complete, sono affiancate da alcuni oggetti: tsuba, inrō e un prezioso kimono decorati con immagini ispirate agli ukiyo-e, per sottolineare quanto l’immaginario paesaggistico influenzasse la cultura giapponese grazie al lavoro di Hiroshige.

ERON
Già inaugurata a San Francesco è poi la personale di Eron, esponente del graffitismo italiano e della street art cntemporanea. In mostra opere il cui filo conduttore è la ricerca dell’artista che tocca temi politici e sociali miscelando potenza, delicatezza, poesia e armonia. Tra i lavori esposti ci sono anche alcune opere inedite realizzate per l’occasione.

LE ALTRE MOSTRE
Sempre curata, come le precedenti, dal museo delle Cappuccine è poi l’esposizione del geniale ceramista faentino Andrea Salvatori «Sono come pensieri dal piede pesante, hanno il piede pesante anche se abitano il cielo», in partenza mercoledì 27 alle 18 alla chiesa del Suffragio. Saranno invece dedicate alla fotografia «Obiettivo città», mostra curata dalla Fototec@ comunale nella manica De Amicis dell’ex convento di San Francesco, e ai documenti storici «Le città di carta», allestita alla biblioteca Taroni.
Bi Art Gallery curerà gli allestimenti al Sacrario dei Caduti, le Vetrine vestite d’arte e i locali della stazione. Nelle salette garzoniane ci saranno le fotografie del Club Cine Foto Amatori e all’antica galleria le «Geografie d’interni» di Soqquadro, a Palazzo Vecchio i dipinti dell’associazione Arte e Dintorni e a San Giovanni una mostra fotografica a cura della Pro Loco.