Bagnacavallo, idee e priorità dei candidati Bragonzoni, Giacomoni e Principale

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Federico Savini
A Bagnacavallo i  candidati sindaci in campo per le prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno  sono tre. Per le forze del centrosinistra il candidato è l’attuale vicesindaco Matteo Giacomoni, mentre il centrodestra sosterrà Diletta Principale, area Forza Italia e di estrazione civica. Il movimento Area Liberale punta invece sul ristoratore Maurizio Bragonzoni.

Quali sono le tre priorità del vostro mandato fin dai primi mesi?
Maurizio Bragonzoni: «Parto dai giovani, da coinvolgere nella progettazione e poi nella realizzazione e gestione di iniziative e spazi a loro dedicati, ad esempio con assemblee nelle scuole e questionari, in modo da non imporre loro idee dall’alto, ma incentivando il loro stesso spirito di iniziativa. Questo anche attraverso eventi mirati a coinvolgere un pubblico giovanile. Allo stesso modo, vanno incentivati i luoghi di aggregazione per gli anziani, anche loro prioritari. Poi vanno potenziati tutti i servizi a domicilio utili ai cittadini e, non ultime, le iniziative culturali».
Matteo Giacomoni: «Le priorità sono la cura delle persone e la cura del territorio. Dovendo sceglierne tre parto dalle persone e credo sia importante dare un segnale promuovendo, nel centro e nelle frazioni, momenti di confronto per dare voce a chi si sente più «distante», soprattutto nell’ottica di includere tutti nelle attività e nella vita della comunità. Sulla cura del territorio le priorità saranno le manutenzioni straordinarie e il proseguimento dei ripristini delle zone alluvionate. Una risposta urgente sarà la progettazione e la sistemazione di via Pieve. Terza priorità: in mondo dei ragazzi e dello sport, un intervento in questo settore sarà la nuova copertura della piastra polivalente per ultimare i lavori del polo sportivo di via Togliatti».
Diletta Principale: «Le prime tre priorità di intervento, individuate dopo una profonda riflessione e da attuare nei primi mesi sono anzitutto l’analisi immediata delle criticità relative alla ricostruzione post-alluvione, sia quella pubblica (infrastrutture, viabilità, patrimonio), sia quella privata (aziende produttive, aziende agricole, proprietà private), in modo da valutare celermente quali azioni correttive mettere in campo e quali strutture coinvolgere per risolvere le criticità e accelerare i processi dei risarcimenti (Commissario Figliuolo, Regione, Provincia, enti gestori delle acque pubbliche). Poi c’è la sicurezza del territorio: dare corso ad uno studio indirizzato alla revisione del sistema della sicurezza urbana (Polizia locale) e del territorio sotto il profilo della prevenzione dei disastri e della gestione delle emergenze. Va anche rivista la questione della caserma dei Carabinieri: la soluzione proposta dall’amministrazione precedente non è consona alle esigenze. Poi vanno definite le criticità del sistema di raccolta dei rifiuti e del degrado urbano per predisporre piani urgenti di miglioramento e riduzione dei disagi alla popolazione. Queste priorità sono state indicate da moltissimi cittadini nella fase di interpello sulle esigenze dei bagnacavallesi».

Quali sono, invece, temi e interventi di medio-lungo periodo?
Maurizio Bragonzoni: «Viabilità, lavori pubblici, nuova uscita della superstrada a sud di Bagnacavallo e poi la fine di quell’odissea infinita che è la realizzazione del sottopassaggio. Il commercio e le attività produttive sono un altro settore da curare e poi vanno incrementati i sevizi nel centro storico e nelle frazioni».
Matteo Giacomoni: «I progetti importanti da portare avanti saranno molti, dal centro storico alla promozione turistica, dalle infrastrutture alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche, culturali e agricole, dall’agroindustria alle nostre cooperative, il Pug, i giovani, solo per citarne alcuni, tutti nell’ottica di rendere la vita migliore ai bagnacavallesi e creare un territorio attrattivo. Se devo focalizzare tre temi trasversali uno è quello dell’abitare, che vuol dire “casa” ma anche come si può, abitando in un territorio, esserne parte attiva. Poi il tema dei servizi alla persona, che andrà sviluppato e adattato a una società in veloce evoluzione e sul quale andranno indagate nuove risposte per nuovi bisogni. In ultimo la rifunzionalizzazione del patrimonio pubblico e privato ad oggi inutilizzato o sottoutilizzato, che potrà servire a dare risposte e innescare percorsi virtuosi».
Diletta Principale: «Altri temi da affrontare, non meno importanti e urgenti rispetto a quelli sopra indicati, sono stati individuati anzitutto nel predisporre un piano di riparazione e manutenzione delle strade comunali che versano in stato di grave degrado, tenendo conto anche di quelle nelle frazioni, e portare a compimento le grandi opere infrastrutturali già in grave ritardo (sottopasso ferroviario e svincolo autostradale), valutando anche gli impatti sulla viabilità generale del capoluogo, in modo da poter apportare i necessari correttivi. Va anche affrontato il tema del traffico nel centro storico, ponendo molta attenzione alla mobilità fragile. Il secondo punto sta nell’affrontare i tanti problemi che affliggono l’agricoltura e che ci vengono segnalati in maniera puntuale dalle associazioni di categoria, predisponendo piani di azioni che vedano il coinvolgimento di tutti gli attori interessati al settore agricolo e agroalimentare. Terzo: è anche importante mettere in campo tutte le azioni indirizzate a ricostruire il sistema della partecipazione decentrata (come i consigli di zona) e a istituire tavoli permanenti di consultazione cittadina».

Caro-vita e povertà. Come si affrontano con gli strumenti di un Comune?
Maurizio Bragonzoni: «Nel contesto dei mutamenti economici, sociali e demografici che stanno modificando profondamente la domanda di servizi alla persona, crediamo sia necessario un aggiornamento: il sistema dei servizi alla persona ha bisogno di una rivisitazione per fronteggiare domande che sono cambiate. Noi abbiamo intenzione di aumentare il sostegno alle famiglie che si trovano ad assistere un proprio familiare, ad esempio con assistenza psicologica gratuita per gli assistenti non professionali. Vanno ricercate professionalità idonee ad individuare e reperire i finanziamenti provenienti dal fondo sociale europeo».
Matteo Giacomoni: «In un contesto di scarse risorse e scarsissima autonomina degli enti locali, lo si affronta col coraggio e la capacità di cercare nuove soluzioni.  La sussidiarietà, la collaborazione col terzo settore e il mondo del volontariato saranno centrali nell’individuazione delle fragilità e nella risposta immediata, ma andranno coinvolte tutte le forze vive del paese, comprese la cooperazione e più in generale il mondo imprenditoriale. Dobbiamo pensare alle persone e non solo ai bisogni. La sfida sarà provare ad andare oltre al singolo bisogno, e costruire percorsi di autonomia per chi si trova, anche temporaneamente, in situazione di disagio. Sapendo che l’autonomia e la dignità partono dalla casa e dal lavoro».
Diletta Principale: «Non è affatto facile rinvenire immediati strumenti a livello comunale per contrastare la povertà crescente ed il caro-vita. Tra l’altro i recenti aumenti introdotti dall’amministrazione uscente per Tari, Imu e rette dell’asilo hanno aggravato la situazione. Ci metteremo subito all’opera, studiando la situazione finanziaria del Comune in modo da valutare appropriati piani di intervento».

Che ruolo ha l’associazionismo nel vostro Comune e come si può sostenere il rinnovo generazionale?
Maurizio Bragonzoni: «Volontariato, associazionismo, sussidiarietà e cittadinanza attiva, nelle loro diverse forme e sensibilità, hanno da sempre caratterizzato i cittadini di Bagnacavallo e sono un patrimonio prezioso per la comunità. Vanno quindi valorizzati e sostenuti. Se saremo chiamati a governare intendiamo amministrare nell’interesse generale, avendo grande rispetto dell’autonomia di tutti i soggetti, organizzati e non, che entreranno in rapporto con il Comune».
Matteo Giacomoni: «Operano sul nostro territorio quasi un centinaio di associazioni, che lavorano a stretto contatto con l’amministrazione fornendo supporto, operatività e progettualità nella gestione di impianti sportivi, nella scuola d’arte, all’ecomuseo, al podere Pantalone, al centro sociale, per i gemellaggi e per gli eventi. Sul rinnovo generazionale, a mio avviso ci sono due cose che l’amministrazione può fare: da un lato incentivare e promuovere le collaborazioni tra associazioni, e dall’altro dare spazio a chi, soprattutto tra i giovani, si propone anche con idee e iniziative nuove. Anche a Bagnacavallo abbiamo esempi virtuosi di ragazzi che si spendono per il loro paese, bisogna dar loro fiducia e accompagnarli, magari a integrarsi con associazioni esistenti. Credo che il segreto sia avere la consapevolezza che stiamo tutti lavorando per il bene comune e, a volte, fare un passo di lato per dare spazio a nuove leve che ci affianchino con nuova grinta è la cosa migliore che possa capitarci».
Diletta Principale: «Storicamente sul nostro territorio operano molte associazioni di volontariato che coprono la stragrande maggioranza dei campi attinenti alle competenze del volontariato stesso e del terzo settore. Metteremo in campo un piano teso a creare una rete che comprenda tutte le associazioni e una consulta comunale del volontariato da coinvolgere quando si affrontano temi di interesse per la cittadinanza».
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