Atletica leggera, la giovane promessa lughese Andrea Celeste Lolli: "Il salto in alto e Tamberi mi regalano tante emozioni"
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Gabriele Cocchi
Andrea Celeste Lolli, nata a Lugo nel 2003, gareggia per l’Atletica Ravenna ora denominata Academy Ravenna Athletics. Campionessa italiana cadetti di salto in alto nel 2018 con il record personale di 1,66 metri, che è il suo primato personale, si è messa in evidenza anche nelle prove multiple dove è arrivata seconda ai regionali di pentathlon, oltre a strappare diverse convocazioni con le Nazionali giovanili di categoria. Già premiata dal comune bizantino, ha ricevuto due mesi fa un importante riconoscimento dall’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia sezione di Ravenna, che ha premiato alcuni giovani Under 18 che nell’anno precedente si erano distinti nella propria disciplina sportiva.
Cosa significa ricevere tale premio?
«Non mi aspettavo di essere tra i premiati, è poi stato veramente un grande onore ricevere il premio dalle mani di un grande dell’atletica come Stefano Mei».
Come è scattata la passione per il salto in alto?
«E’ nata da una gara che vinsi. Poi è proseguita vincendo altre gare e ciò mi dava sempre più soddisfazione ed autostima. Così ho capito che non l’avrei più mollato».
Perchè le piace?
«Il solo fatto di prendere la rincorsa, appoggiare il piede sinistro e staccarsi in volo per fare quell’arco sopra l’asticella mi regala tantissime emozioni, lo trovo estasiante. Mi aiuta a rilassarmi e a stare meglio».
Tra i risultati finora ottenuti quali sono stati i più emozionanti?
«Il minimo per i campionati italiani ottenuto nel 2018: ho capito che potevo essere competitiva. Poi ovviamente l’emozione più grande è stata quando ho vinto il titolo tricolore, ero rimasta sola in gara e guardavo i miei ed incrociavo i loro sguardi colmi di gioia e soddisfazione. E’ stato stupendo, come lo è stato poi sentire il mio ex allenatore Roncuzzi, che aveva la voce rotta dall’emozione: ora che lui non c’è più tengo stretto al cuore questo suo bel ricordo».
Se non avesse saltato, che sport avrebbe fatto?
«Forse il lancio del giavellotto e del peso, che avevo provato e mi piacevano, come anche quello del disco. Probabilmente sarei impegnata nel settore lanci, che mi è sempre piaciuto».
Obiettivi della prossima stagione?
«Spero di migliorarmi e di ottenere il minimo per i campionati italiani della categoria Allievi».
Chi è il suo idolo sportivo?
«Senza ombra di dubbio Gianmarco Tamberi, di cui sono fan sfegatata, lo ammiro moltissimo per il suo stile e soprattutto perché dopo il grave infortunio ora si sta riprendendo alla grande e ci riesce con molta convinzione e caparbietà. Per me è fonte di ispirazione e stimolo a non mollare mai ed a pormi sempre nuovi obiettivi per il futuro».
Che scuola frequenta?
«La terza liceo di Scienze Umane a Ravenna, è faticoso conciliare sport e studio ma faccio del mio meglio per coltivare in maniera efficiente entrambi».
Sogni nel cassetto?
«Migliorare il più possibile il mio personale, sperando di arrivare a gareggiare con la rappresentativa italiana in competizioni internazionali così da cercare di tenere alti i colori azzurri. Poi mi piacerebbe diventare maestra d’asilo o elementare perché mi piace molto lavorare con i bambini».