Atletica 85 Faenza, numeri da urlo e tante belle idee per il futuro: «Siamo in 300, iscrizioni costanti, ecco le nostre proposte»

Romagna | 04 Aprile 2022 Sport
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Tomaso Palli
«Attenzione, sta per succedere una cosa». Oggi, se pensiamo all’atletica, la nostra mente va inevitabilmente a quelle parole di Franco Bragagna, su Rai 2, all’ultimo cambio della staffetta 4x100 a Tokyo 2020. Alla fine, quella cosa accadde e fu oro. E prima ancora la copertina di quell’Olimpiade nei folli quindici minuti che consegnarono il metallo più prezioso a Tamberi prima, nel salto in alto, e a Jacobs poi, nei 100 metri. Ma dietro a tutti questi successi ci sono realtà locali che promuovono l’atletica leggera da anni, fin dai più giovani, in tutte le sue molteplici discipline. Una delle principali in Romagna è l’Atletica 85 Faenza, che ha come quartier generale il campo di atletica Drei alla Graziola. «Nel nostro statuto - spiega il presidente Carlo Visani - abbiamo l’impegno a diffondere l’atletica, come sport di base che poi può avere le sue varie specializzazioni, in tutte le età». 
Visani, vi impegnate molto con i giovani. Come lo fate?
«Organizziamo corsi generali dai 5 anni in su che rimangono tali fino ai 10 anni poiché la specializzazione subentra solamente in secondo momento quando i ragazzi vengono indirizzati, o dall’istruttore o da un desiderio personale, verso una qualche specialità per la quale sembrano essere più portati». 
Quali sono i vostri numeri?
«Siamo complessivamente sui 300 iscritti. La maggiore concentrazione è nei più giovani, tra i 5 e 10 anni siamo circa 150, per poi rarefarsi nella crescita. Abbiamo un’età critica anche noi con una “moria” di atleti dai 14 anni in su. È un problema giovanile ancora senza rimedio, comune a sport di squadra e individuale. In quella fase subentrano altri interessi: la scuola diventa più importante e impegnativa, impegni familiari ed affettivi… il tutto riduce la disponibilità verso lo sport». 
Come cercate di contrastare il fenomeno?
«Non è un problema di facile soluzione. Insistiamo sull’importanza dello sport dal punto di vista fisico indipendentemente dalla competitività. E soprattutto cerchiamo anche di far sentire i ragazzi parte di un gruppo nonostante l’atletica sia uno sport prevalentemente individuale. Ma abbiamo una statistica non molto positiva». 
Ci spieghi.
«Il numero di iscritti è sempre piuttosto costante negli anni. E questo è un bene. Ma è presente un notevole turnover: circa un terzo degli iscritti non si ripresenta l’anno successivo venendo rimpiazzato da un numero circa equivalente. Tutto ciò impedisce di creare fidelizzazione all’attività».
Siete soddisfatti delle strutture?
«La pista si è mantenuta molto bene ma ha circa 40 anni ed è perciò arrivata a fine vita. Siamo già in contatto con il Comune per il rifacimento. La struttura si compone anche di una palestra, con copertura a pallone, che torneremo presto ad utilizzare dopo lo stop per la pandemia. Sarebbe necessario, ed è una nostra richiesta da anni, un rettilineo coperto accanto alla pista: una sessantina di metri per velocità e altre specialità. Tantissime zone insistono su di noi e sarebbe un completamento importante: l’impianto, oltre ad essere fondamentale per lo sport faentino, è l’unico, insieme a Lugo, da qui a Ravenna». 
Quali discipline coprite?
«Siamo predisposti per tutte le discipline grazie ad un impianto molto attrezzato: oltre alla pista per le varie corse, abbiamo le pedane per i salti e la gabbia per i lanci. Ma dipende dai ragazzi che abbiamo, non è sempre possibile una copertura totale».
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