Arte da Cervia a Forlì, primavera eclettica da Keith Haring a Maria Maddalena

Sarà aperta al pubblico da venerdì 11 marzo, nei rinnovati spazi dei Magazzini del Sale di Cervia, la mostra itinerante «Made in new york, Keith Haring e Paolo Buggiani. La vera origine della street art». Dall’incontro del padre dell’arte di strada newyorkese con l’italiano Paolo Buggiani (il primo, probabilmente, a comprendere il vero valore dell’arte di Haring) è nata un’ampia selezione di opere dei due, oltre a materiali originali di altri artisti che hanno operato sulle strade di New York all’inizio degli anni Ottanta. La mostra presenterà una ventina di lavori di Keith Haring, realizzati sui muri della metropolitana tra il 1981 e il 1983 e poi conservati da Paolo Buggiani. Del quale pure la mostra presenterà una corposa selezione di opere e fotografie che documentano le sue performance e le sue installazioni a New York.
È stata invece prorogata di alcune settimane l’apertura al pubblico della grande mostra che i musei di San Domenico di Forlì ospiteranno fino al 10 luglio, con il filo conduttore di una delle figure più controverse e affascinanti del racconto evangelico. Dal 26 marzo all’interno della mostra «Maddalena. Il mistero e l’immagine» si potranno ammirare circa 200 opere che, dal III sec. d.C. al Novecento, hanno indagato con il medium artistico il mistero irrisolto della figura di Maria di Màgdala. Dalle icone di epoca classica pre-cristiana, il percorso espositivo attraverserà il Medioevo, il Rinascimento e il Barocco, fino alle rappresentazioni ottocentesche e novecentesche nelle quali la figura di Maddalena diviene emblema della protesta e del dramma di un’epoca. Tra i grandi maestri presenti in mostra, affascinati dalla figura della Maddalena, figurano Masaccio, Crivelli, Van der Weiden, Bellini, Perugino, Tiziano, Veronese, Tintoretto, Canova, Hayez, Delacroix, Previati, Chagall, De Chirico, Guttuso, Melotti e tanti altri.
Al Mic di Faenza prosegue ancora per alcune settimane, e con varie iniziative collaterali di approfondimenti, la mostra «Gioia di ber», ossia il «racconto» attraverso la ceramica dei nostri costumi enogastronomici attraverso i secoli. Da fine maggio a settembre sarà allestita al Mic un’antologica dedicata a Nino Caruso, realizzata insieme al Momak di Kyoto, che attualmente espone le opere di un artista poliedrico più noto all’estero che in Italia, a cavallo tra la scultura (spesso monumentale) e il design industriale, con un centinaio di opere.
Meno vicini nello spazio ma più nel tempo, chiudiamo segnalando la mostra che proprio venerdì 4 marzo aprirà i battenti al museo Archeologico di Bologna. «Lucio Dalla. Anche se il tempo passa» è un sentito omaggio al grande cantautore, nel decennale della scomparsa. Organizzata dalla Cor (Creare Organizzare Realizzare), la mostra presenterà al pubblico tanti materiali inediti che documentano il percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani.