Anti-influenzale nel ravennate, Sergio Vasina medico di base: "Forse serviva più prudenza"
Silvia Manzani
«C’è chi si arrabbia e chi è rassegnato. Fatto sta che i nostri telefoni continuano a essere bollenti». Sandro Vasina, segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e coordinatore del nucleo di Cure primarie R5 di Ravenna che assiste circa 18mila cittadini, è tra coloro che hanno dovuto far richiamare i pazienti che avevano prenotato la vaccinazione anti-influenzale perché le dosi erano finite: «Quest’anno la Regione ha lanciato una campagna molto intensa che ha portato ad una richiesta elevatissima. Inoltre la gratuità, che prima era limitata ai pazienti dai 65 anni in su e ovviamente alle persone a rischio, è stata estesa anche agli over 60». Il che significa, numeri alla mano, 25mila pazienti in più in provincia: «Abbiamo iniziato a vaccinare il 12 ottobre e non all’inizio di novembre, come gli scorsi anni. All’inizio molti di noi hanno lavorato su appuntamento di venerdì pomeriggio e tutto il sabato per riuscire a soddisfare la richiesta e mantenere i distanziamenti e le tempistiche imposte dalle normative vigenti. Poi, anche se avevamo fissato altri appuntamenti, li abbiamo dovuti cancellare perché i vaccini non erano più disponibili». Senza puntare il dito contro nessuno, secondo Vasina si sarebbe potuta usare più prudenza, in attesa di avere tutte le dosi necessarie: «Chiaramente il problema sta a monte ed è a livello internazionale: le case farmaceutiche avevano promesso forniture che non hanno rispettato. Certo è che ci aspettavamo, da Bologna, un comunicato che spiegasse il problema e sgravasse noi medici di medicina generale dalle responsabilità, visto che è nei nostri ambulatori che si riversa la domanda della popolazione e, quando questa non è soddisfatta, il malumore». Il nucleo R5, tanto per fare un esempio, il 5 novembre aveva richiesto una ulteriore fornitura di 645 dosi di Fluarix, il vaccino per gli under 65: «In realtà, ne sono arrivati 180, dunque meno di un terzo. Per questa fascia di età pare che prima della metà di dicembre non saranno disponibili altre forniture, mentre intorno al 4 dicembre dovrebbero arrivare i vaccini trivalenti Fluad per gli over 65. Se gli anni scorsi, all’inizio di dicembre, con l’anti-influenzale avevamo finito, quest’anno a Natale saremo ancora alle prese con i vaccini». La buona notizia è che stando all’osservatorio di Vasina, la comunicazione è passata chiara e nessuno, nemmeno chi è più anziano, è caduto nel tranello di pensare che si tratti del vaccino anti-Covid: «Questo non è successo anche se diversi pazienti ci chiedono di mettersi già in lista per quando arriverà». L’altro tema attuale è quello dei vaccini contro l’influenza a pagamento, che si acquistano in farmacia: «In Emilia-Romagna ne sono state consegnate solo 34mila dosi, di cui 8.300 in Area Vasta Romagna. A noi medici, per consentire alla popolazione di reperirli, è stato chiesto di fare compilare le ricette dematerializzate, utilissime per evitare di far passare le persone dagli ambulatori. Ecco, mi sarebbe piaciuto vedere estendere questa possibilità anche ai farmaci di fascia C, come può essere la Tachipirina. Invece, purtroppo, per questi farmaci è necessario ancora recarsi nell’ambulatorio del medico per ottenerli. In tempi come questi, non è il massimo, perché si obbliga un cittadino a venire comunque nei nostri studi con inevitabili, possibili affollamenti».