Anteprima del Ravenna Festival, «sott’acqua» con Ludovico Einaudi
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«Quando il mondo fuori era fermo e silenzioso, ho goduto della pace intorno a me e il silenzio triste del mondo si è tramutato in una sorta di ossigeno». Non c’è troppo da stupirsi che Ludovico Einaudi ami il silenzio, al punto di riuscire a trarne linfa anche nei lunghi mesi del lockdown». Il pianista e compositore che da anni porta l’Italia nelle sale da concerto di tutto il mondo, farà proprio una delle prime tappe del suo nuovo tour mondiale (è da poco rientrato dalla Gran Bretagna) al Pala De Andrè di Ravenna, dove mercoledì 25 maggio alle 21 il suo concerto varrà come anteprima ufficiale del Festival 2022.
Seduto al pianoforte e accompagnato da Redi Hasa (violoncello), Federico Mecozzi (violino e viola) e Francesco Arcuri (elettronica e percussioni), Einaudi suonerà dal vivo una parte del suo repertorio più celebre e soprattutto i brani dell’ultimo album «Underwater», concepito e registrato in lockdown. Un disco di inusitata quiete e dolcezza, sospeso, etereo eppure coinvolgente come nello stile dell’uomo, per l’occasione tornato a quel piano-solo che non praticava, in modo così rigoroso da molto tempo (in realtà in «Underwater» compare spesso una batteria leggerissima e spazzolata, resta la curiosità di saggiare la resa live dei brani, con il trio degli accompagnatori).
Durante la pandemia Einaudi è stato discograficamente attivo, pubblicando - per la prima volta solo in streaming - la raccolta di inediti «12 Songs From Home» e poi la raccolta di editi «Einaudi Undiscovered», assemblata dallo stesso compositore per dare una sorta di «seconda chance» a brani in repertorio che non avevano avuto la giusta attenzione. Il continuo riaffiorare di idee, motivi e balugini melodiche richiama in fondo la delicata arte di Einaudi, chiamato a riempire i grandi spazi del pala De Andrè con una musica fatta di pochissimo. Poco più del silenzio. (f.sav.)