Ambiente, un nuovo percorso attraverso la Vena del Gesso con la Compagnia dell’Anello
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Sandro Bassi - Si dirà che è l’ennesimo e che ormai non se ne può più. Questo «Cammino dell’anello» si propone tuttavia di coinvolgere anche quei flussi di giovani che magari finora sono stati attratti dalle discoteche più che dai monti. Stavolta al fascino naturale degli ambienti attraversati – boschi, calanchi, Vena del Gesso e poi in generale i campi, i sentieri, gli scorci della collina romagnola – si accompagnano le suggestioni tolkieniane del Signore degli Anelli. Si parte da Dozza e si cammina per 70 km fino all’emblematico «vulcanetto» di Monte Busca, sopra Tredozio. Tappe intermedie sono Borgo Tossignano, Borgo Rivola, Brisighella e Modigliana e la parte centrale, quella naturalisticamente più rilevante, coincide con la cresta della Vena del Gesso, con i suoi panorami, le sue rocce luccicanti, il suo sentiero mosso e mai noioso. Il finale, denso di significati evocativi e simbolici, è il cosiddetto «vulcano» della Busca, un’emissione naturale di metano sfruttata negli anni Trenta e poi abbandonata ma ancora suggestiva. Nel finale del primo lancio del cammino, sabato 25 marzo, gli organizzatori lanceranno tra le fiamme un piccolo anello biodegradabile come «fardello di negatività e preoccupazioni». Promotore è il Centro Studi Tolkieniani di Dozza, in collaborazione con il relativo Comune e con IF Imola-Faenza; ad organizzare sono tre appassionati: Ivan Cavini, artista e coordinatore del Centro Studi, Alessio Vissani, fotografo e Michele Costa, storico e guida ambientale. E’ prevista la realizzazione di una mappa perché aldilà del primo lancio il Cammino diverrà sempre percorribile, in autonomia, contando sui relativi posti-tappa (rifugi, ostelli, agriturismi) già presenti al servizio del Cammino di Sant’Antonio, de La Via del Gesso o degli altri itinerari che qui si snodano. Ci saranno anche «interazioni in vero stile fantasy, con giochi di ruolo, quiz e missioni che approfondiranno le tematiche dei libri di Tolkien e che si uniranno ad un’attività motoria nuova rispetto alle tendenze turistiche globali». Ulteriori informazioni su www.imolafaenza.it.