Alluvione un anno dopo: «Mancano mezzi e ditte per la ricostruzione». Parla Enrico Piani, coordinatore comitati alluvionati riuniti
![alluvione-un-anno-dopo-mancano-mezzi-e-ditte-per-la-ricostruzione.-parla-enrico-piani-coordinatore-comitati-alluvionati-riuniti](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1715782127_ef3b8610-e9f1-11ed-9e89-532cebd04c57_1200x675.jpg&w=420&h=248)
«Ad oggi sono arrivate 2mila pratiche
- ne sono passate una ventina,
6 a Ravenna - di rimborsi richiesti
tramite la piattaforma S nge che
inizialmente ha avuto diversi bug,
verosimilmente legati alla velocità
con cui è stata creata. Grazie al dialogo
tra i Comitati riuniti, Regione
e Struttura Commissariale, però,
i problemi più grossi, riscontrati a
dicembre, sono stati risolti - spiega
Enrico Piani che ha avuto la casa
appena nita e l’attività alluvionate
a Fornace Zarattini per danni attorno
ai 200 mila euro -. Il lavoro
puntiglioso di secondo livello fatto
da Invitalia, però,se da un lato è importante
per evitare sanzioni dell’Agenzia
delle Entrate, dall’altra sta
rallentando molto i tempi dei rimborsi.
Della sessantina di pratiche
che sono state accettate, poi, alcuni
proprietari non hanno accolto la
proposta di rimborso perché molto
più bassa rispetto alla richiesta. Per
quanto riguarda la ricostruzione,
all’ultimo incontro con la struttura
commissariale del 13 maggio scorso
cui hanno partecipato tutti i comitati
delle zone alluvionate, abbiamo
chiesto ed ottenuto una nuova direttiva
che oggi prevede il rimborso
dell’imbiancatura per l’interno delle
abitazioni sull’intera parete verticale
e sui muri esterni dell’intero piano
no al marcapiano, con distacco
estetico per i piani contigui. Ad ottobre
avevamo chiesto, in modalità
Cis no a 20mila euro per le famiglie
e no a 40mila euro per le aziende
presentando fattura e quietanza di
pagamento. Si sarebbero sistemate
subito almeno il 60% delle famiglie
e ci avevano detto che la soluzione
poteva essere utilizzata visto che i
soldi c’erano e si sarebbero evitate
tante pratiche da vagliare. Invece
non è stata messa in atto». Per quanto
riguarda la percentuale di persone
che si sono attivate con le ristrutturazioni
con artigiani in autonomia
Piani ha spiegato come «chi aveva
risparmi è già partito e presentando
fattura potrà, comunque, richiedere
il rimborso. Tanti, non sapendo
se la propria casa fosse completamente
“in regola” si sono a dati
ad artigiani, ma non faranno nemmeno
una perizia perché, in caso di
irregolarità sull’immobile, fare una
sanatoria costerebbe più del rimborso.
Tanti cittadini del territorio
di Ravenna che hanno avuto meno
di 15mila euro di danni non chiederanno
rimborsi, viste le lungaggini
burocratiche, ed avendo preso 5mila
euro dalla Regione, 2mila euro subito
e altri 2mila che vedranno a breve
grazie alle donazioni. Purtroppo, ad
oggi, abbiamo rilevato che i soldi
ci sono, ma mancano mezzi e ditte
per iniziare i lavori di ricostruzione
anche nel pubblico: è chiaro che il
Governo vuole aspettare che si esauriscano
i primi 600 milioni stanziati
per attivare i 700 milioni di credito
d’imposta. Speriamo che Regione e
struttura commissariale chiedano al
Governo persone e mezzi, per velocizzare
la ricostruzione».(m.c)