Alluvione un anno dopo, il Baseball Godo festeggia un compleanno speciale: «Non ci ha fermato neppure un metro e mezzo d'acqua»
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Luca Alberto Montanari
«Il mio primo pensiero a un anno dall’alluvione? Se chiudo gli occhi e torno indietro di 12 mesi, penso che nessun ostacolo ci potrà mai impedire di giocare a baseball. Neppure un metro di acqua». Carlo Naldoni lo dice con orgoglio, scandendo le parole e ricordando che dalle parti di Godo il baseball non è solo uno sport, ma anche una religione. A un anno dalla drammatica alluvione che ha ricoperto e danneggiato l’intero diamante Casadio, dove proprio in questi giorni si festeggeranno i 60 anni di attività dello storico sodalizio ravennate, il presidente non ha dimenticato nulla: «Al di là della comprensibile disperazione delle prime ore, quando si era pensato di chiudere e di non partecipare al campionato 2023, resta il ricordo di una straordinaria prova di forza. Dopo l’alluvione, ci siamo rimboccati velocemente le maniche e, assieme al lavoro dei volontari e del Comune, che si è impegnato tantissimo con noi, siamo riusciti a sgombrare l’acqua a tempo di record. Abbiamo chiamato le ditte per ripristinare tutto, a partire dall’impianto di illuminazione, dal generatore alle torri faro, e poi abbiamo dovuto allontanare l’acqua per la stima dei danni. Cosa abbiamo perso? Tutto quello che era nel metro e mezzo di acqua lo abbiamo dovuto buttare via, non si poteva tenere. Ma questo non ci ha impedito di andare avanti e, dopo aver deciso di partecipare al campionato scorso, in un mese abbiamo ripulito tutto. Con la Federazione abbiamo raggiunto l’accordo di disputare l’intero girone di andata in trasferta e nel ritorno la situazione è tornata alla normalità». Un diamante tirato a lucido in un mese, il campionato 2023 che scorre via velocemente e oggi, all’inizio della nuova stagione 2024, tornano alla mente tanti ricordi: «Abbiamo ottenuto un risultato davvero straordinario, se ripenso a quei giorni, grazie a un meraviglioso lavoro di squadra. Dirigenti e giocatori sono stati fantastici, oltre ai volontari della nostra realtà, che rispondono sempre. Il merito è loro e un grazie va anche al Comune e alla sindaca Palli». A celebrare la ripresa del Baseball Godo è stato ufficialmente il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha effettuato il primo lancio nella prima gara di campionato contro Bologna: «Lo avevamo invitato ed è stato di parola, anche lui è rimasto sorpreso dell’ottimo lavoro svolto». Per Naldoni, presidente dal 2012, l’anno in corso è speciale: «Festeggiamo i 60 anni del nostro club proprio il 18 maggio, una data che in pratica coincide con l’alluvione di un anno fa. Ci sarà la sindaca Palli, che farà il primo lancio della partita contro la Fiorentina. Rappresentare questa società è un orgoglio. Questo è sempre stato chiamato “miracolo Godo” e in effetti lo è. In un paesino di 1.500 abitanti, da 33 anni giochiamo ininterrottamente in Serie A, non siamo mai retrocessi sul campo e questo credo che sia l’aspetto più importante, bello e incredibile. I giocatori vengono fuori dalle nostre giovanili, oggi l’80 per cento è fatto in casa. Non so se sia un miracolo sportivo, ma noi non lavoriamo a caso e nell’improvvisazione. Si fa sempre più fatica, ci mancherebbe, ma non abbiamo mai pensato di mollare, anche se i costi aumentano e le risorse diminuiscono. Noi non abbiamo sponsor milionari, però siamo ben organizzati e soprattutto radicati nel territorio. L’obiettivo stagionale? Qualificarci alla seconda fase. Cioè arrivare primi nel Girone D, dove affrontiamo Bologna, Padule, Fiorentina, Lions Nettuno e Nettuno 45. Chiudere davanti e passare alla seconda fase, che comprenderà un girone ridotto con le quattro vincitrici, sarebbe il massimo, poi si vedrà. Non dovessimo farlo, l’obiettivo sarà la salvezza».