Alluvione un anno dopo, Casola, Brisighella e Modigliana sperano che presto arrivino le risorse

Romagna | 18 Maggio 2024 Cronaca
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Lentamente, molto lentamente, la collina faentina tenta, a distanza di un anno, di rialzarsi e ricucire le profonde ferite del dissesto idrogeologico. Lavori da centinaia di milioni di euro che da Casola Valsenio a Modigliana passando per Tredozio e Brisighella, in questo momento stanno provando a metterci una pezza. Una pezza, solo per fare un paio di esempi, perché gli ultimi dati a disposizione parlavano per Casola Valsenio (84,42 kmq oltre 300 frane su 90 chilometri di strade e danni complessivi per oltre cento milioni di euro) di ingressi economici pari a 4 milioni e 290 mila euro, a Brisighella (194,30 kmq con 498 frane e oltre 143 milioni euro di danni stimati) 3 milioni e 52 mila euro. Tutto questo con numeri spaventosi per quanto concerne il dissesto: 6. 200 frane a Brisighella, 5.500 a Casola Valsenio, 2.000 a Riolo Terme. Praticamente il 3,9% e il 5% del territorio comunale franato rispettivamente a Brisighella, con 7,6 chilometri quadrati di frane e cinque a Casola. Per tutti però rimane ancora la vera e grande incognita sui ristori ai privati cittadini che si sono visti case travolte, campi divelti, strade interrotte, animali e aziende compromesse nella loro sopravvivenza per alcuni mesi post ondata di maltempo.

MODIGLIANA SFREGIATA
Uno dei territori simbolo, già dalla prima ondata di maltempo d’inizio maggio 2023, è sicuramente Modigliana. Qui sono migliaia le frane, piccole, grandi e giganti registrate. Migliaia di smottamenti che hanno portato a una quantificazione dei danni di centinaia di milioni di euro. Fino ad ora, circa, sono stati riconosciuti oltre 100 milioni che permetteranno la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità comunale. Si parla di quasi una quarantina di cantieri tra cui il Ponte di Ca’ Stronchino e le vie della Costa, Lago, Diavoletti, San Martino in Monte, San Casciano, Morara per circa 94milioni di euro. Ne rimangono da effettuare oltre una ventina per la messa in sicurezza e ripristino per complessivi 14 milioni di euro. Inoltre a inizio anno è stato reso noto che i fondi assegnati verranno anche intercettati in parte dai contributi Pnrr. Questo porterà a dover accelerare l’iter realizzativo degli interventi visto che la dead line è fissata per il 2026, salvo perderli. Nuovi lavori riguarderanno quindi il ripristino del fosso del Casone, la messa in sicurezza di Ugo La Malfa, via Valgimigli, il rinforzo dell’immissione nel torrente Acerreta, la ricostruzione del ponte di via Fregiolo a cui si aggiungo verifiche strutturali, ripristini e interventi sui ponti, la pulizia degli alvei e numerosi ripristini dei manti stradali fortemente rovinati.

CASOLA VALSENIO ATTENDE
Nel paese collinare a essere pesantemente colpita è la viabilità. Decine le strade che a distanza di un anno ancora non hanno un futuro certo. Alcune di esse, soprattutto quelle di collegamento con le valli del Santerno e del Sintria, sono pesantemente compromesse e ancora chiuse al traffico. Per non parlare della messa in sicurezza dell’area a sud del paese, in direzione di Palazzuolo che, seppur dal punto di vista viario la situazione è stata ripristinata, rimane l’incognita di ancora tutta quella parte di monte franato che fine possa fare se si dovesse verificare una situazione di maltempo prolungato. Decine e decine di smottamenti, poi, colpiscono tutta la viabilità minore ama comunque strategica per le famiglie che abitano lungo i versanti del primo Appennino. A Nord invece c’è ancora la questione della strada che attraversa la frazione di Borgo Rivola ancora interessata dalla presenza di un semaforo regolatore del traffico visto il crollo di una parte della scarpata che sorreggeva la strada. Tra i lavori portati a termine o comunque in avanzata fase di realizzazione c’è poi e soprattutto il ripristino dell’officiosità idraulica del fiume Senio. Qui sono stati fatti diversi interventi di somma urgenza, soprattutto nella parte pedecollinare (a monte di Castel Bolognese), e riprese le lesioni sui corpi arginali nelle aree a valle. Nel complesso, lungo l’asta sono conclusi o in corso 11 interventi per quasi 7 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri sei in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 14,9 milioni di euro.

BRISIGHELLA AL LAVORO
Fonti amministrative dicono le struttura commissariale abbia stanziato 140 milioni di euro per brisighella. Di questi però i risultati concreti stentano, nel senso concreto e operativo, a vedersi. Fioccano sicuramente piccoli e grandi cantieri ma la messa in sicurezza stabile del territorio è ancora molto lontana da potersi dire raggiunta. Almeno nella sua dimensione post alluvione, non certo in senso assoluto. Infine da monte, quindi nel territorio brisighellese fino alla foce il Lamone ha subito grossi danni lungo tutto il corso. I cantieri hanno permesso la ricostruzione di argini e golene. Nel complesso, lungo l’asta sono conclusi o in corso 18 interventi per oltre 23,5 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri nove in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 27,2 milioni di euro. Altra questione è quella relativa alla mobilità su rotaia. Stando alle informazioni ufficiali rilasciate dal Commissario e dal Comune gli interventi necessari per mettere in sicurezza questa importante via di comunicazione intra regionale, oltre a quelli di competenza diretta di Rfi, saranno presi in carico dalla struttura gestita dal generale Figliuolo. una risposta positiva alle richieste che tutti i sindaci del territorio attraversato dalla ferrovia da tempo  chiedevano ufficialmente.

GLI ALTRI COMUNI
Anche a Castel Bolognese e Solarolo, però, la situazione non sembra stia andando proprio come ci si potrebbe aspettare. Due comunità fortemente colpite dalla doppia alluvione che hanno subito ingenti danni al patrimonio pubblico e privato. Centinaia di milioni di danni che ancora non si vedono all’orizzonte fatte salve le rassicurazioni continue che arrivano dal Commissario. La conta dei danni anche qui è di centinaia di milioni di euro in ogni singolo Comune solo per quanto concerne il patrimonio e gli edifici e strutture pubbliche.
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