Alluvione un anno dopo: a Faenza il quartiere del gusto risorge con il ritorno di O’ Fiore Mio Hub, Caridi in espansione a Imola e Lowe in centro

Romagna | 10 Maggio 2024 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Cresce l’attesa per i «gustonauti» e gli amanti delle cose buone, non certo e solo faentini, che il Rinascimento del quartiere del gusto manfredo, quello posto in limite al distretto A, compreso tra via Ponte Romano e corso Saffi ritorni a risorgere nel più breve tempo possibile. Molti ce l’hanno fatta, vedi la pasticceria di Sebastiano Caridi, altri hanno dovuto traslocare, come Lowe, alcuni hanno addirittura aperto ex novo, leggasi Moscone, ma c’è una di queste punte di diamante che ancora freme per poter tornare a offrire il proprio pensiero in morso quanto prima. A distanza da un anno dall’alluvione, infatti, l’Hub di Davide Fiorentini non ha praticamente mai smesso di sfornare prelibatezze. Purtroppo non nel locale all’ombra dell’argine sul Lamone ma in laboratori di «fortuna». E’ però di questi giorni la notizia che finalmente la certezza della sua riapertura c’è ed è ufficiale.
 
RITORNA O’ FIORE MIO HUB
O’ Fiore Mio Hub risorgerà. Sempre lì. Sempre con la stessa squadra. Con la stessa determinata frenesia di offrire il Pane e derivati con tutte le Maiuscole possibili. Entro l’autunno, massimo ai primi dell’inverno prossimo, il re indiscusso della lievitazione faentina e non solo, Davide Fiorentini, tornerà così a sfornare le sue pagnotte e tiere fragranti, i suoi croissant croccanti e burrosi, i suoi delicatissimi ma gustosi quadretti di pizza alla O’ Fiore Mio, in quello che è stato un contenitore-spazio anche diffusore di semantiche da palato ancora inedite in questa parte di Romagna. Insomma «O’ Fiore Mio Hub» risorgerà come un’Araba Fenice del buono. «Finalmente - commenta lo stesso Fiorentini - abbiamo trovato la quadra con la proprietà dello stabile per iniziare il percorso di riallestimento dell’Hub. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ci vorranno tante risorse, per le quali stiamo ancora aspettando di capire se anche i ristori statali arriveranno, ma la determinazione e la carica per riprendere ci sono tutte». Un graditissimo e gustoso, quanto atteso, ritorno che è simbolo veramente di rinascita. «Il fiume che attraversa la città - commenta Fiorentini - deve, sulla scia di quello sta avvenendo in tutta Europa, essere visto come una risorsa e non come un nemico che porta terrore e distruzione. Noi vogliamo dimostraglielo ritornando ad aprire l’Hub, dov’era e com’era».

CARIDI SBARCA A IMOLA
«E’ una cosa ancora incredibile da credere. In 28 giorni siamo riusciti, grazie a tanti e inestimabili aiuti, a rimetterci in piedi. Da lì è ripartita immediatamente la nuova strada fatta puntando ancora di più sulla qualità. Del resto - conferma il pasticcere Sebastiano Caridi - le sfide difficili mi sono sempre piaciute. Nel mio piccolo credo di essere stato un esempio, di attestazioni di stima ne ho ricevute tante, e per questo sono orgoglioso del lavoro e della squadra che opera con me. Avanti così». E le sfide non sono finite per Caridi. Anzi lo stesso ha recentemente rilanciato. Il pasticcere e la sua azienda ha infatti ottenuto la gestione, e l’onerosa ristrutturazione che dovrà accollarsi, dello storico bar ex Bacchilega a Imola. Città trait d’unione tra le due capitali della pasticceria già a firma Caridi visto che oltre a Faenza da alcuni anni c’è un punto anche nel capoluogo emiliano. «Non ci fermiamo mai e questa nuova sfide ne è un esempio - spiega - perché è nel nostro dna imprenditoriale. L’importante e non perdere mai la visione che sta alla base del nostro lavoro che è quella di regalare emozioni al palato, qualità e sempre ricerca nel campo della pasticceria».

LOWE IL MARE IN CENTRO
Infine c’è il «Sapore di mare» alla faentina. Quel tocco iodato che prende il nome di Lowe. Gianluca Gangetti, titolare del ristorante specializzato soprattutto in proposte di pesce, da ottobre ha riaperto in via Nazario Sauro avendo dovuto lasciare lo stabile in corso Saffi pesanetemente colpito dall’alluvione di metà maggio. «Siamo molto contenti e soddisfatti di come si stia lavorando in questa location. nella storica sede ci abbiamo messo il cuore, e un po’ ce l’ho lasciato ma non poteva aspettare ristori che non si vedono, i tempi burocratici infiniti. O decidevo di non riaprire più o dovevo trovare il modo e il locale giusto per ripartire. Così è stato - aggiunge con grande soddisfazione - e oggi non possiamo che dirci molto soddisfatti». Con l’arrivo della bella stagione, Lowe aggiunge un’ulteriore step alla propria proposta. Infatti non solo all’interno della location invernale, ma da qualche giorno è possibile gustare le viariazioni in tema ittico anche nel dehor esterno. «Una possibilità - conferma Gangetti - che cercavamo fin dalla nascita dell’idea ma che nella “vecchia” sede era praticamente impossibile fare. Oggi anche questo sogno si avvera e questo non può che confermare come la direzione intrapresa sia quella giusta che perseguiamo con determinazione e voglia di offrire una proposta sempre di qualità».

UN MOSCONE SUL LAMONE
Infine è di poche settimane fa l’apertura, in questo spazio urbano martoriato dall’alluvione del maggio scorso, di un nuovo locale dedicato esclusivamente al mondo e alle ionterpretazioni gourmet del simbolo dello street food romagnolo per eccellenza: la piadina. Moscone, creato da quattro amici e soci, è l’ultimo locale sorto lungo le mura Mittarelli che riproduce con uno stile architettonico, culinario e scenico, le atmosfere tradizionali della riviera Adriatica. Piadine artigianali e calzoni che da settimane stanno facendo breccia tra i cittadini faentini e che, per chi rimane in balia della tempesta della fame, è divento un vero e prorprio faro a pochi passi del Lamone.
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