Alluvione un anno dopo: a Faenza il lavoro indispensabile di Emergency, simbolo della gravità della situazione
Fu il simbolo della grave emergenza in cui l’alluvione trascinò Faenza. Su richiesta del Comune, da domenica 21 maggio 2023 Emergency iniziò le attività dell’hub logistico del volontariato informale presso il Centro fieristico di Faenza, in via Risorgimento 2. Il team gestì la ricezione, lo stoccaggio e la distribuzione alla popolazione di generi di prima necessità e di materiale per la bonifica delle case. L’hub logistico gestito da Emergency fu il centro unico di raccolta per gli aiuti donati per la popolazione locale. «Un’emergenza ambientale e climatica che colpì 22mila persone e provocò 4mila sfollati, lasciando conseguenze a lungo termine nel vissuto individuale e nel tessuto sociale - sottolineano da Emergency -. I traumi provocati dall’alluvione hanno generato infatti crolli emotivi, stati d’ansia e depressione per chi ha perso tutto, rendendo fondamentali i bisogni legati alla salute mentale. Ancora oggi infatti, a 12 mesi dopo l’alluvione, è forte l’impatto - materiale e interiore - di dover ricostruire la propria quotidianità e di convivere con gli effetti di un tale disastro naturale».
IL SUPPORTO PSICOLOGICO
Il progetto di Supporto psicologico e socio-amministrativo per le vittime dell’alluvione a Faenza rappresentò la seconda fase dell’intervento post-alluvione di Emergency. «Un nostro team mappò i bisogni dei cittadini sul territorio, offrendo al contempo assistenza psicosociale e indirizzando chi ne ha bisogno ai servizi attivi sul territorio – sottolineano ancora dalla onlus fondata da Gino Strada -. Accogliere i traumi e le fragilità interiori sorti a seguito dell’alluvione - un evento traumatico di vasta portata – e non abbandonare chi ha bisogno di preservare la propria salute mentale è stato indispensabile per consentire a persone sole, anziani, giovani, interi nuclei famigliari di rialzarsi e guardare avanti non più con rassegnazione, ma con speranza. In collaborazione con il Distretto sanitario di Faenza e il Comune di Faenza, effettuammo colloqui di psicoterapia in presenza o da remoto e supportammo le persone nell’accesso ai servizi a cui avevano diritto, come ad esempio bandi per l’assegnazione di soluzioni abitative predisposte per chi ha perso la casa, contributi, aiuti disponibili per chi, dopo l’alluvione, versa in situazioni di difficoltà socio-economica».
UNA TESSERA PER LE FAMIGLIE
Una tessera per dare un aiuto concreto alle famiglie di Faenza, che stavano affrontando le conseguenze delle alluvioni che a maggio avevano colpito la Regione, per rientrare nelle loro abitazioni. Fu uno dei progetti di Emergency, in collaborazione con l’Unione della Romagna Faentina e il Consorzio «Faenza C’entro» che, dopo gli eventi alluvionali del maggio 2023, avevano istituito un network solidale. L’obiettivo fu di consentire alle famiglie maggiormente colpite dall’alluvione di acquistare a prezzi inferiori a quelli di mercato - attraverso l’applicazione di sconti e offerte cumulabili - con una gift card beni utili al rientro nelle abitazioni presso le attività commerciali locali. Per l’iniziativa, Emergency mise a disposizione un budget di 350mila euro. «Pensiamo sia fondamentale supportare i cittadini e le cittadine anche nella fase della ricostruzione. Così come riteniamo strategico appoggiare le attività economiche del territorio, anche loro colpite dalle alluvioni, nella loro ripresa - dichiarò in quei giorni Nicola Ciano, direttore della raccolta fondi di Emergency –. Le gift card sono un ulteriore sostegno per la popolazione. L’intervento di Emergency a Faenza era infatti iniziato nelle prime fasi dell’alluvione quando l’associazione ha raccolto e distribuito beni di prima necessità alla popolazione, gestendo un hub, e ha coordinato il lavoro delle migliaia di volontari arrivati in città per dare una mano a rimuovere acqua e fango. Sta inoltre offrendo un servizio di supporto psicologico alla popolazione colpita». (m.p.)