Alluvione, Montanari: «si è dispersa parte dell'oasi delle cicogne faentina"

Romagna | 11 Giugno 2023 Qua la zampa
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La straordinaria ed inaspettata mole d’acqua che si è abbattuta sulla nostra provincia nel mese di maggio ha avuto ripercussioni negative anche sull’oasi delle cicogne che sorge a Faenza vicino all’azienda Caviro. «Dopo l’alluvione del 2 maggio, imponente, ma delimitata a Via Lapi ed aree adiacenti, il pauroso incendio in Caviro sviluppatosi l’8 maggio e la devastante, come portata e territorio interessato, alluvione che ha coinvolto tutta la Romagna, la colonia di cicogne che popolava l’oasi si è spaesata e, in parte, dispersa- ha spiegato il responsabile,Sergio Montanari. La colonia di cicogne ha subito tre diversi traumi in tempi ristretti e nonostante siano trampolieri, quindi abituati all'acquitrino, non erano certamente preparati al fango, dove non vivono gli insetti e i lombrichi che sono parte del loro “menù”, non erano preparati al rumore degli elicotteri che incessantemente sorvolano il cielo per portare soccorsi, inconsapevoli del dramma di molte famiglie che stava concretizzandosi sotto di loro. La nostra squadra ha anche dovuto risolvere un importante blackout elettrico dovuto al parziale allagamento grazie ad una squadra della azienda Caviro e tutto ciò ha messo in confusione le cicogne. Nell’oasi erano presenti solo le coppie in nidificazione di 5 nidi su 6 mentre l'ultimo, il più vicino al rogo dell’8 maggio, è stato abbandonato. Per giorni, durante la somministrazione del cibo quotidiano ho visto solo 4 o 5 cicogne alla volta, invece delle solite 24-25 di questa stagione». Nonostante temesse il peggio, Montanari non s’è dato per vinto ed ha iniziato, piano piano a ricompattare la colonia con somministrazioni regolari e ricche di cibo macinato perché i genitori rimasti potessero nutrire meglio i piccoli sopravvissuti sui nidi. «Grazie alle nostre volontarie Angela, Giorgia, Silvia che ringrazio per il loro valido aiuto siamo impegnati al massimo per mantenere l’oasi che è a tutti gli effetti un patrimonio faentino». Intanto, dopo l’alluvione del 16 maggio, sono riprese le visite delle scolaresche: la prima ha portato in loco ben 28 bambini della scuola dell'infanzia Charlot che hanno ammirato una ventina di esemplari ritornati. Il lavoro continua con l’auspicio che gli esemplari di cicogna allontanatisi spaesati possano tornare quanto prima.
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