Alluvione, in Romagna colpito il 42% della superficie agricola

Romagna | 26 Maggio 2023 Economia
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Un disastro per l’intera regione, un vero dramma per l’agricoltura, in un territorio a fortissima vocazione agroalimentare, seconda voce di export regionale dopo la meccanica: una ricchezza che rischia di essere in parte compromessa da questa catastrofe. Il 42% della superficie agricola utilizzata (Sau) è stato colpito dagli eventi alluvionali. Una prima ricognizione della situazione presenta un quadro fortemente preoccupante per quanto riguarda il tessuto socio-economico legato all’agricoltura e all’agroalimentare dell’Emilia-Romagna. Le Aziende agricole presenti sul territorio coinvolto sono quasi 21.000, il 49% dell’intera regione, oltre il 29% è presente nei comuni con allagamenti e il 19% in quelli con frane. Gli addetti in agricoltura, caccia e pesca che operano in comuni colpiti da almeno un evento sono oltre 41.000 e rappresentano il 55% degli addetti del settore nell’intera regione. Sono prevalentemente occupati in coltivazioni agricole e produzioni animali, attivi in zone interessate da allagamenti. Per quanto riguarda l’agroindustria, complessivamente le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nelle aree coinvolte sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei comuni con allagamenti, ma con una significativa presenza anche in quelli interessati da frane. Gli addetti che operano in tali aziende sono più di 23.000, quasi il 39% del totale regionale del comparto. Una prima stima della diminuzione della sola produzione lorda vendibile della fase agricola presenta le situazioni più critiche nelle provincie di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna, per una perdita che potrebbe andare oltre 1,5 miliardi di euro. A questa perdita dell’anno vanno aggiunte le perdite di produttività futura per moria delle piante e animali, di superficie agricola per le frane e danni ai mezzi, attrezzature scorte e strutture, più i danni di tutta l’agroindustria. Principali emergenze Le principali emergenze individuate fin da subito sono: i terreni completamente sradicati e franati, i siti alluvionati, l’asfissia che l’alluvione ha determinato nei vigneti e nei frutteti, gli allevamenti allagati, i danneggiamenti irreversibili alle infrastrutture viarie vicinali e poderali, le rotture degli impianti di irrigazione, i danni idrogeologici e spondali. Una situazione in continuo cambiamento, che rende molto complicata la ricostruzione del quadro post emergenza: preoccupa in modo particolare la mutata morfologia del suolo, completamente stravolta dalle frane. Condividi Twitter Facebook Linkedin Attiva condividi Si tratta di uno scenario drammatico: chiediamo risorse adeguate per risarcire le imprese agricole e agroalimentari per i danni produttivi, e contributi a fondo perduto per ricostruire le strutture, i mezzi, gli impianti frutticoli in campo, con un’intensità di aiuto che possa arrivare al 100% attraverso procedure rapide e snelle che diano velocemente liquidità alle imprese. Bisogna inoltre prevedere un adeguamento del quadro degli adempimenti amministrativi per consentire deroghe e proroghe aderenti all’emergenza, anche verso gli obblighi sulla Politica Agricola Comune che abbiamo con Bruxelles. Inoltre condividiamo la richiesta delle parti sociali di attivazione degli ammortizzatori sociali per lavoratori agricoli e l’azzeramento dei contributi per l’anno in corso, la richiesta di deroghe fiscali per redditi e versamenti Iva, la sospensione delle rate dei mutui in scadenza e la sospensione dei contenziosi.
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Vorrei vedere anche gli amici del Senio a spalare fango ma sono spariti, forse si sono resi conto che le loro assurde richieste di ciclabili hanno gettato nel fiume un sacco di soldi che sono le nostre tasse.
Commenta news 31/05/2023 - Nico
Continuo a sentire discorsi farneticanti che bisogna alzare gli argini dei fiumi. Volete capire che e' necessario abbassare il greto dei fiumi e ripulire dalla vegetazione, lavori che non sono mai stati fatti. Fra un po' ci trovereno i fiumi che scorrono a livello delle citta', pensate che gli argini possano reggere? Spero che i lavori di ripristino vengano affidati a persona competente, i discorsi confusi dei politici non mi convincono,.
Commenta news 29/05/2023 - Giorgio
I nostri politici riescono sempre a riciclarsi e trovano poltrone comode e poi se non hanno le competenze, be' questo e' un dettaglio trascurabile.
Commenta news 29/05/2023 - Giangi
Sono stati fatti lavori inutili e dannosi per l'ambiente tipo il campo motocross e la ciclabile sull'argine del Senio. Ora si scaricano le responsabilita' sugli animali che hanno scavato le tane, il Senio e' stato in secca per 3 anni, certamente non c'erano animali anzi qualcuno ha pensato di utilizzarlo come ciclabile, abbattendo alberi, senza pulire l'alveo a secco.Il contrario di quello che si doveva fare.
Commenta news 28/05/2023 - Valter
Meglio un tecnico o un militare, se la politica avesse fatto i lavori necessari si sarebbero limitati i danni.
Commenta news 28/05/2023 - Francesco
Fuori la politica dalla gestione del territorio.
Commenta news 27/05/2023 - Giuseppe
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