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Altri numeri che fanno capire con grande chiarezza quanto bisogno ci sia dei rimborsi statali per l’alluvione sono quelli relativi ai Cas, i «Contributi di autonoma sistemazione» che non fotografano esattamente «gli sfollati» ma quelle persone e famiglie che stanno ancora vivendo fuori casa per i danni che l’alluvione ha inflitto alle loro abitazioni. Il dato più eclatante arriva dalla città di Faenza: a 9 mesi dall’alluvione usufruiscono dei Cas ben 771 persone e/o nuclei familiari, con 47 persone in hotel a carico della Pubblica Amministrazione e 8 accolte al convento di Santa Chiara. Nel comprensorio faentino il quadro si completa con i 38 Cas ancora attivi a Solarolo, i 36 di Brisighella, i 22 di Castel Bolognese, i 14 di Casola Valsenio e i 7 di Riolo Terme.
Nella Bassa Romagna, prevedibilmente i numeri più alti sono quelli di Sant’Agata sul Santerno, dove i Cas erogati mensilmente sono ancora 77 (parliamo di un Comune di meno di 3mila abitanti), e di Conselice, con 60 Cas erogati. Seguono i Comuni di Lugo (35), Bagnacavallo (16), Cotignola, Alfonsine e Massa Lombarda (tutti a 2) e un caso a Bagnara. A Russi ne vengono erogati ancora 6, per un totale di 12 persone. A Ravenna i nuclei familiari che ancora percepiscono i Cas sono 35.
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