Alfieri (cda Unibo): "A settembre l'Università riparte in presenza in tutta la Romagna"

Romagna | 19 Luglio 2020 Cronaca
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Manuel Poletti
«I corsi universitari di Unibo, compresi i campus romagnoli, da settembre si svolgeranno in presenza. A Ravenna abbiamo fatto dei passi avanti importanti negli ultimi anni, da inizio ottobre partirà il corso di Medicina e Chirurgia, circa 95 posti, che contribuirà a rafforzare il polo ravennate». Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Ravenna e unico romagnolo presente nel cda di Unibo, analizza così il momento storico che sta attraversando l’ateneo e anticipa i prossimi importanti appuntamenti culturali della Fondazione per il 2021. In questi giorni è poi stata pubblicata la Classifica Censis delle Università italiane, 2020/2021, 61 Atenei analizzati sotto tutti i profili di qualità, efficienza e didattica, utile per la scelta di chi intende iscriversi ai corsi universitari. Tra gli Atenei statali con oltre 40.000 iscritti Bologna è prima in graduatoria seguita da Padova, Firenze e la Sapienza di Roma.
Dottor Alfieri, a settembre come ripartiranno le lezioni di Unibo? In presenza oppure ancora a distanza come faranno le blasonate Oxford e Cambridge?
«L’Università in Romagna ripartirà in presenza, questa penso sia una buona notizia. Significa corsi in presenza sia dei professori che per gli studenti, pur permettendo a questi ultimi in alcuni specifici casi di seguire anche a distanza. Siamo la prima Università storica al mondo e credo che si debba differenziare dalle altre, in primis siamo altra cosa soprattutto da quei corsi online che vanno molto di moda, ma che non garantiscono una qualità dell’insegnamento come la nostra. Le confermo che la stessa Oxford e la stessa Cambridge non faranno lezioni in presenza. Noi abbiamo fatto questa scelta che ci distingue e deve garantire lezioni d’eccellenza didattica e formativa».
Che novità presenteranno alla ripresa le sedi romagnole?
«Sono soddisfatto per quello che siamo riusciti a costruire negli ultimi anni sul nostro territorio. Dal 13 di settembre ad esempio saranno fatti i test d’accesso alla facoltà di Medicina, dal 10 ottobre inizierà il corso di Medicina e Chirurgia a Ravenna. Anche queste lezioni cominceranno fin da subito in presenza, un fatto ulteriormente importante a voler ribadire la nostra voglia di ritornare alla normalità formativa. Abbiamo a disposizione un’aula che riesce a rispettare tutte le normative. Parliamo di circa 95 ragazzi, circa 600 persone nei prossimi 6 anni di attività».
Ravenna ormai si può definire città universitaria a tutto tondo o no?
«Beh, abbiamo fatto in questi ultimi anni un bel passo avanti anche per il Campus di Ravenna. Possiamo dire che la nostra città è una città universitaria. Rispetto al passato oggi abbiamo 18 facoltà, alcune delle quali d’eccellenza come Scienze ambientali e alcune Scienze giuridiche; questi sono diventati dei Dipartimenti di rilievo anche perché sono legati sempre di più al mondo economico del nostro territorio».
Per quanto riguarda invece la Fondazione, l’annullamento dell’edizione 2020 di “Dante 2021” deve rappresentare un campanello d’allarme verso il prossimo anno, con la ricorrenza dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta?
«Da 10 anni lavoriamo per valorizzare e ricordare al meglio i 700 anni della morte di Dante. Purtroppo la pandemia non ci ha permesso di organizzare al meglio l’appuntamento di quest’anno (ci sarebbero stati moltissimi problemi di logistica dei personaggi che sarebbero dovuti arrivare a Ravenna, ndr), e quindi abbiamo preferito annullare l’edizione e concentrarci bene sul 2021. Inoltre stiamo ultimando una serie d’interventi ai Chiostri Francescani, dove solitamente si tengono le conferenze. Per il 2021 sono certo sarà tutto in ordine e celebreremo nel migliore dei modi l’appuntamento storico».
Infine anche Palazzo Guiccioli e l’inaugurazione del Museo Byron slitterà al 2021?
«Anche in questo caso il Covid ha rallentato l’ultima fase dei lavori. In autunno procederemo con gli arredi e l’allestimento della parte multimediale del Museo. Sono convinto che a metà del prossimo anno sarà tutto pronto per l’inaugurazione».
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