Alessandro Gaffuri di Cels racconta il primo Jazz Festival di Milano Marittima con Fresu, Incognito e Nik West
Federico Savini
«Ho lavorato più di dieci anni a Milano Marittima e qui ho imparato tantissimo sul rapporto con le persone e la cura del loro tempo libero, dai ristoranti alle discoteche. Un bagaglio di esperienza che sta alla base di tutto quello che ho fatto dopo. Dietro al Milano Marittima International Jazz Festival c’è l’obiettivo di restituire alla città quello che mi ha dato in tanti anni». Alessandro Gaffuri è un idealista con i piedi piantati molto bene a terra. Il Ceo del Cels Group parla da Dubai e racconta con passione del nuovissimo progetto di un Festival Jazz a Milano Marittima, in programma da giovedì 27 a sabato 29 giugno, con nomi decisamente altisonanti per il panorama dell’acid-jazz in particolare, vedi i veterani Incognito che suoneranno alla Rotonda I Maggio giovedì 27, seguiti venerdì 28 dalla grande bassista Nik West (paragonata dalla critica a Prince e Lenny Kravitz) e dal grande jazz di Paolo Fresu, che sabato 29 suonerà insieme ai Jazz Inc. Quartet e all’Orchestra Rimini Classica.
Si tratta di una delle (poche) grandi novità musicali dell’estate romagnola, promossa e organizzata da Alessandro Gaffuri che, dopo avere lavorato a lungo nella nostra terra (anche a Mirabilandia) ha preso il volo per Dubai e con il Cels Group si occupa di organizzare eventi di prestigio di rilievo internazionale per mercati di lusso. «Portare un evento di questa qualità a Milano Marittima - spiega Gaffuri - è un doveroso “grazie” alla città in cui mi sono formato, dirigendo locali come l’Idroscalo e il Pacifico, che si imposero proprio grazie al profilo e alla qualità dell’intrattenimento, dell’arredamento e così via».
Frequenta ancora la città?
«In vacanza vengo ancora spesso e resto legatissimo a tante persone, quindi ho ancora il “polso” di Milano Marittima e, nel complesso, l’attrattività della città è calata. Indubbiamente la cultura del divertimento in vent’anni è cambiata molto, ma ci sono le potenzialità per far brillare di nuovo questa città».
Città che, a pensarci bene, non ha proprio una storia memorabile di concerti nel suo passato. Anche la logistica aiuta il giusto…
«Vado a memoria ma direi che 25 anni fa, proprio negli anni del boom dell’acid-jazz, ci fu l’ultimo grande concerto allo stadio dei pini. Questo festival parte da una dimensione medio-piccola, ma di assoluta qualità, e sarà nel centro della città, dove non esistono spazi consoni al rock o all’hip-hop. Installeremo un palco nella rotonda con 7-800 poltroncine verso il canalino, per valorizzare al massimo il “salottino” naturale di Milano Marittima».
Partite subito con grandi nomi. Come li avete scelti?
«Gli Incognito sono in tour per i 40 anni di attività e Fresu, oltre ad essere un gigante acclarato, ha un bel progetto con la vicina all’Orchestra Rimini Classica. Tutti gli artisti coniugano la qualità alla fruibilità: quello che cerchiamo. In generale, l’ambito della black music è ancora pieno di grandi artisti che possono venire scritturati a budget abbordabili. Detto questo, dato che l’obiettivo è coinvolgere gli esercenti e che l’amministrazione Coffari si è subito dimostrata interessatissima al nostro progetto, dico chiaramente che questo evento sarà economicamente in perdita per il Cels Group».
Chiaramente l’obiettivo è fare altre edizioni.
«Sì, e non solo per ritorni economici. Riportare il “traffico di qualità” in città è l’obiettivo che abbiamo condiviso con l’amministrazione, insieme all’idea di de-stagionalizzare Milano Marittima con eventi anche al di fuori dell’estate, vedi MiMa on Ice. Questa è la visione ad ampio raggio che la sola iniziativa privata non può realizzare. Personalmente, ho lavorato per anni in alcuni dei più grandi centri commerciali d’Italia e quindi ho nel dna il coinvolgimento dei negozianti per il bene comune. Se a Milano Marittima si arrivasse a forme di autotassazione per creare eventi credo che le potenzialità sarebbero enormi, forse anche fuori stagione».
Avete già riscontri preventivi?
«Molti ristoratori ci fanno sapere che la formula della cena con concerto è già sold out. Penso a questo festival come a un seme per lo sviluppo della città e per il futuro potremmo ridiscutere anche il periodo. La prima edizione sarà un vero esperimento. Un evento di questo rilievo qualifica il Cels Group che ha da poco aperto un ufficio italiano e poi, come dicevo, a Milano Marittima devo tanto, cerco di ripagarla così».