Adolescenza, sempre più richiesti i gruppi per genitori
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Silvia Manzani
«Il bisogno che sempre più emerge dall’incontro con i genitori è quello di condividere le proprie fatiche nel rapporto coi loro figli e di trovare soluzioni dentro di sé grazie al confronto con le esperienze degli altri». Milena Romboli, insieme a Ombretta Morsiani, è la consulente alla genitorialità del Centro per le famiglie di Ravenna che sta seguendo il progetto «La generazione boh! Cambio pelle: il corpo come espressione di sé in adolescenza», una serie di incontri laboratoriali per i genitori dei pre-adolescenti e degli adolescenti. Un progetto, spiega, «nato dalle esigenze e dai bisogni che le famiglie ci portavano e ci portano nelle consulenze» e che, dopo un ciclo conclusosi a fine 2019, verrà replicato a Cervia a partire dalla fine di gennaio e poi di nuovo a Ravenna nei mesi a venire.
«Abbiamo davvero molti iscritti - spiega Romboli - e siccome lavoriamo per piccoli gruppi, composti al massimo da 15 persone, l’idea è stata quella di suddividerli, soprattutto per consentire ai genitori di lavorare con più efficacia sui propri vissuti, sul mettersi in gioco e a confronto con gli altri». Le tematiche portate sono quasi sempre le stesse: il corpo che cambia, la pubertà, le prime domande sulla sessualità, le autonomie, la scuola, il rapporto con gli adulti e con le nuove tecnologie».
L’esperienza laboratoriale, in questo senso, offre uno strumento in diverso alle famiglie: «Piacciono e interessano molto ai genitori che vivono questa delicata fase di vita dei figli gli incontri con gli esperti. Accanto a queste importanti iniziative, possono essere d’aiuto anche spazi dedicati all’espressione di sé, dove il genitore può condividere il suo vissuto di fatica, frustrazione e solitudine ed elaborare le proprie emozioni. Così facendo, i genitori si chiedono che cosa possono fare con i propri figli ma anche che cosa i figli stanno comunicando in quel momento e qual è, quindi, il loro bisogno più forte»».
Variegato il panorama degli utenti: «Sono quasi sempre le mamme a partecipare, anche se ultimamente si è aggiunto qualche papà. Quanto ai figli, si tratta a volte in prevalenza di ragazzi, altre di ragazze. Insomma, il bisogno è generalizzato. Chi, al termine dei gruppi, sente la necessità di uno spazio più individuale, può contattare il Centro per le famiglie di Ravenna per una consulenza più approfondita».
DOPO RIOLO, PARTE FAENZA
Il Centro di famiglie di Faenza si è invece attivato per costituire un gruppo di confronto e approfondimento per genitori con figli tra i 13 e i 18 anni. L’esperienza, che è già stata realizzata in novembre a Riolo Terme, si chiama «Pre-occuparsi per occuparsi» e si svilupperà in tre incontri in programma, dalle 18 alle 20, nelle giornate del 19 febbraio, del 4 marzo e del 18 marzo (via San Giovanni Bosco 1, iscrizione obbligatoria allo 0544/691871). I partecipanti potranno capire come affrontare le grandi o piccole preoccupazioni legate a solitudine, social, trasgressione, amicizie, insuccesso scolastico. A seguire i genitori, una psicologa psicoterapeuta e una psichiatra infantile.